A scuola si parlerà di sicurezza sul lavoro, ma solo nelle ore di educazione civica

Una proposta di legge puntava a introdurre un insegnamento specifico nelle scuole superiori, ma durante l’esame parlamentare il testo è stato riscritto
ANSA/MOURAD BALTI TOUATI
ANSA/MOURAD BALTI TOUATI
Almeno 33 ore di lezione all’anno sulla sicurezza sul lavoro in tutte le scuole superiori, un insegnamento specifico per contribuire a formare ragazze e ragazzi sui diritti, i doveri e la tutela dei lavoratori. Un insegnamento al pari di tutte le altre materie scolastiche. Era quanto previsto in origine da una proposta di legge all’esame dell’aula della Camera in questi giorni. Nei mesi scorsi, però, il testo è stato interamente modificato durante l’esame in Commissione Cultura. E così la proposta è stata di fatto trasformata. Non più un insegnamento autonomo sulla sicurezza sul lavoro, ma un argomento in più da trattare nelle ore già previste di educazione civica in tutte le scuole, dalle elementari alle superiori, e senza lo stanziamento di nuovi fondi.

La trasformazione del testo della proposta, che potrebbe ottenere in queste settimane il via libera definitivo della Camera, è stata criticata da diversi partiti di opposizione, soprattutto dal Movimento 5 Stelle, che aveva presentato inizialmente un testo proprio su questo argomento. Secondo i critici, nella nuova versione il testo sarebbe sostanzialmente depotenziato rispetto alla versione iniziale, inserendo per l’appunto la sicurezza sul lavoro nel già ampio programma dell’educazione civica. Al contrario, per i partiti di centrodestra la proposta è un primo punto di partenza per sensibilizzare i più giovani sul tema della sicurezza sul lavoro.

Di che cosa stiamo parlando

Il testo per introdurre la sicurezza sul lavoro come argomento nell’educazione civica a scuola è frutto dell’esame di due proposte di legge: una è stata presentata dalla deputata del Movimento 5 Stelle Valentina Barzotti insieme ad altri colleghi del suo partito a ottobre del 2022, mentre l’altra è stata depositata un mese più tardi dal deputato di Fratelli d’Italia Walter Rizzetto con altri deputati del partito di Giorgia Meloni.

Non è la prima volta che il Parlamento affronta la questione dell’insegnamento della sicurezza sul lavoro a scuola. Già nella diciassettesima legislatura, ossia tra il 2013 e il 2018, era stata presentata una proposta di legge dal deputato del PD Antonio Boccuzzi che chiedeva di inserire la sicurezza sul lavoro come insegnamento autonomo in tutte le scuole superiori. Il testo non è però mai stato esaminato. Nella scorsa legislatura sono invece state presentate due proposte sul tema: un disegno di legge al Senato depositato dal Movimento 5 Stelle e una proposta di legge di Fratelli d’Italia alla Camera, sempre a prima firma di Rizzetto. I due testi erano stati presentati entrambi negli ultimi mesi della scorsa legislatura, tra marzo e giugno, e anche per questo la Camera e il Senato non sono mai riusciti a esaminarli. 

In questa legislatura, i deputati del Movimento 5 Stelle e quelli di Fratelli d’Italia hanno quindi ripresentato le loro proposte. In origine, sia la proposta del partito di Giuseppe Conte sia quella del partito di Giorgia Meloni puntavano a inserire un insegnamento specifico relativo alla sicurezza sul lavoro nei curriculum scolastici, con alcune differenze. Per esempio, il testo del Movimento 5 Stelle chiedeva di introdurre l’insegnamento della sicurezza sul lavoro nelle scuole medie e superiori, pari a un’ora di lezione a settimana. Secondo la proposta del Movimento 5 Stelle, sarebbero stati i docenti delle discipline scientifiche a tenere le lezioni del nuovo insegnamento, in collaborazione eventualmente con tecnici ed esperti nell’ambito della sicurezza sul lavoro. 

La proposta di Fratelli d’Italia era leggermente diversa, dato che prevedeva l’introduzione dell’insegnamento della sicurezza sul lavoro solo «nelle scuole secondarie di secondo grado», ossia le superiori e prevedeva che fossero dedicate a questa materia almeno 33 ore all’anno. L’insegnamento sarebbe stato affidato a docenti di discipline giuridiche ed economiche.

In ogni caso, pur con alcune differenze, sia la proposta del Movimento 5 Stelle sia quella di Fratelli d’Italia all’inizio chiedevano la creazione di una materia specifica per l’insegnamento della sicurezza sul lavoro.

La riscrittura della proposta

L’esame in commissione delle due proposte di legge è iniziato a gennaio del 2023 e dopo sei mesi, il 18 luglio 2023, la Commissione Cultura della Camera ha adottato come testo base quello presentato da Fratelli d’Italia. Il testo base è il testo su cui la Commissione stabilisce di proseguire l’esame dopo un ciclo di audizioni, ossia di approfondimenti di esperti, e su cui poi i deputati possono presentare eventuali emendamenti. 

Tre mesi più tardi, a ottobre 2023, i deputati hanno quindi presentato una ventina di proposte di modifica al testo base. Tra queste, però, c’erano due proposte dei deputati di centrodestra, tra cui quelli di Fratelli d’Italia, che puntavano di fatto a riscrivere completamente il testo base, ossia quello che avevano presentato all’inizio. In pratica, i due emendamenti del centrodestra eliminavano l’insegnamento specifico della sicurezza sul lavoro, prevedendo la sicurezza sul lavoro soltanto come argomento all’interno dell’educazione civica. I due emendamenti sono stati approvati poi dalla Commissione Cultura con i voti favorevoli del centrodestra e di Alleanza Verdi-Sinistra. 

All’epoca, infatti, secondo la deputata di AVS Elisabetta Piccolotti l’inserimento della sicurezza sul lavoro nell’educazione civica, era l’unico intervento praticabile «pur non rappresentando la scelta più razionale». Al contrario la deputata del Movimento 5 Stelle Barzotti ha criticato la riscrittura della proposta, ritenendo di fatto «inutile» ampliare il programma dell’educazione civica, senza un aumento della soglia minima di ore di lezione e senza nuovi fondi da parte del governo. La proposta di legge contiene infatti una cosiddetta “clausola di invarianza finanziaria”, ossia il testo prevede espressamente che le novità introdotte con la sua approvazione «nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica». In altre parole, tutto dovrà essere fatto senza nuovi costi per lo Stato.

Che cos’è l’educazione civica

L’educazione civica è una materia prevista in tutte le scuole, dalle elementari alle superiori, il cui obiettivo, secondo la legge che l’ha istituita, «è promuovere la partecipazione piena e consapevole alla vita civica, culturale, economica e sociale delle comunità, nel rispetto delle regole, dei diritti e dei doveri». L’educazione civica è stata introdotta ufficialmente ad agosto 2019, verso la fine del primo governo Conte, – quello sostenuto da Movimento 5 Stelle e Lega – con l’approvazione da parte del Parlamento di una serie di proposte provenienti sia da partiti di destra, che di sinistra. Nelle scuole elementari l’insegnamento dell’educazione civica è assegnato a docenti già presenti negli istituti, a prescindere dalla materia che insegnano. Nelle scuole secondarie è previsto invece l’affidamento dell’insegnamento a professori in materie giuridiche ed economiche. Al momento, secondo le norme in vigore, all’educazione civica le scuole devono dedicare almeno 33 ore di lezione all’anno, con l’obiettivo di affrontare nove argomenti diversi: la Costituzione e le istituzioni italiane, europee e internazionali; la storia della bandiera e dell’inno nazionale italiani; lo sviluppo sostenibile; l’educazione alla cittadinanza digitale; il diritto, in particolare il diritto del lavoro; l’educazione ambientale; l’educazione alla legalità e al contrasto delle mafie; l’educazione al rispetto e alla valorizzazione del patrimonio culturale e dei beni pubblici comuni; la formazione di base in materia di protezione civile; e l’educazione finanziaria. Insomma, l’educazione civica affronta già oggi diversi argomenti. E se la proposta di legge oggi all’esame della Camera sarà approvata, se ne aggiungerà un altro, con la stessa soglia minima di ore di lezione a disposizione.

Tornando alla proposta di legge, il testo che prevede l’inserimento della sicurezza sul lavoro nei programmi di educazione civica è stato approvato una prima volta dalla Camera a marzo del 2024, passando poi al Senato, che a sua volta lo ha approvato sette mesi dopo, a ottobre. Alla Camera, il testo era stato approvato con i voti favorevoli del centrodestra, mentre le opposizioni si sono astenute, compresa Alleanza Verdi-Sinistra. Nella sua dichiarazione prima del voto, Piccolotti ha detto che il suo partito è favorevole all’introduzione della sicurezza sul lavoro nell’educazione civica, criticando però la scelta di non aumentare il numero minimo di ore da dedicare a questo insegnamento, che lo renderebbe inutile. Argomentazioni simili sono state portate da tutti i partiti di opposizione.

Nell’approvare una seconda volta il testo, però, il Senato lo ha dovuto modificare per aggiornarlo per una questione tecnica. In pratica, secondo il testo approvato dalla Camera, la sicurezza sul lavoro sarebbe stata introdotta nell’elenco degli argomenti dell’educazione civica subito dopo la formazione sulla protezione civile. Nel frattempo però, a febbraio del 2024, il Senato aveva approvato definitivamente un disegno di legge del governo che, tra le altre cose, ha introdotto un’altra materia nell’educazione civica, ossia l’educazione finanziaria. Il problema è che quest’ultima materia è stata inserita proprio dopo la protezione civile, allo stesso posto in cui si prevedeva di inserire la sicurezza sul lavoro. Ciò ovviamente non è possibile, e per questo il Senato è dovuto intervenire per modificare il testo sulla sicurezza del lavoro e risolvere il problema. In pratica, il testo prevede ora che la sicurezza sul lavoro sia inserita come come ultimo argomento dell’educazione civica, dopo l’educazione finanziaria.

Seppure la modifica sia stata minima, la proposta di legge è dovuta comunque tornare alla Camera per un terzo esame, che con tutta probabilità sarà quello definitivo. Le proposte di legge sono infatti approvate definitivamente solo se sono approvati da entrambe le camere nella stessa versione.

La difesa del centrodestra

A differenza delle opposizioni, secondo cui la proposta di legge sarebbe sostanzialmente un provvedimento spot e poco incisivo, i partiti di centrodestra hanno difeso l’iniziativa. 

«Anche se questo fosse un piccolo tassello, un centimetro, magari, sulla base di quello che ha detto qualcuno delle opposizioni, e anche se noi proseguissimo per un centimetro, sulla base del fatto che una studentessa o uno studente un domani sul proprio posto di lavoro avvertirà qualche pericolo e non farà un certo tipo di operazione, ebbene, noi ne saremo assolutamente contenti», aveva detto il 5 marzo durante le dichiarazioni di voto il deputato di Fratelli d’Italia Rizzetto, che alla Camera è anche presidente della Commissione Lavoro. 

Fonti del centrodestra hanno spiegato a Pagella Politica che è stato il Ministero dell’Istruzione e del Merito a chiedere che la proposta di legge originaria venisse modificata, prevedendo la sicurezza sul lavoro come argomento all’interno del programma dell’educazione civica per rilanciare e valorizzare proprio quest’ultimo insegnamento. «Questa legge nasce anche dalla spinta degli studenti, che chiedono di poter affrontare questi temi liberamente a scuola e, su certi temi, la politica non dovrebbe fare polemica», aveva detto invece in dichiarazione di voto il deputato della Lega Rossano Sasso. «Lo sappiamo tutti che la sicurezza sui luoghi di lavoro la si ottiene con misure specifiche, mirate, che attengono a un settore molto diverso da quello della scuola», ha detto la deputata di Forza Italia Rita Dalla Chiesa. «Ma quando il nostro Presidente della Repubblica dice che le istituzioni della Repubblica a ogni livello sono chiamate a fare tutto il possibile per accrescere la cultura della sicurezza sul lavoro è del tutto evidente che in questo forte appello è compresa anche e soprattutto la scuola italiana», ha aggiunto. 

Ricapitolando: la Camera sta discutendo una proposta di legge che in origine chiedeva introdurre un insegnamento specifico nelle scuole superiori sulla sicurezza sul lavoro. Durante l’esame parlamentare, però, la proposta è stata di fatto trasformata ed la sicurezza sul lavoro è stata aggiunta tra i già numerosi argomenti dell’educazione civica, senza prevedere un aumento della soglia minima di ore di lezione e senza ulteriori finanziamenti. In questi giorni, o al massimo la prossima settimana, la proposta di legge sarà con tutta probabilità approvata definitivamente dalla Camera.

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