Con Sangiuliano le visite e gli incassi dei musei sono aumentati

Nel 2023 i visitatori e gli introiti sono cresciuti rispetto all’anno prima, anche se i confronti vanno fatti con attenzione
ANSA/FABIO FRUSTACI
ANSA/FABIO FRUSTACI
Nella lettera in cui ha annunciato le sue dimissioni, l’ex ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano ha scritto di essere «fiero dei risultati raggiunti sulle politiche culturali in questi quasi due anni di governo». Secondo l’ex direttore del TG2, «in appena un anno» sono aumentati i «visitatori dei musei (più 22 per cento)» e i loro incassi («più 33 per cento»). 

Al di là dei giudizi sull’operato di Sangiuliano da ministro, i numeri confermano questi risultati oppure no? Abbiamo controllato e in breve la risposta è sì, anche se la variazione è calcolata rispetto al 2022, un anno particolare. In ogni caso, lo scorso anno i visitatori e gli incassi degli istituti museali statali sono aumentati, ma non è comunque possibile dire quanto di questo risultato sia merito solo delle azioni del ministero e non di altri fattori slegati dalla sua area di intervento.

I dati sui visitatori

Lo scorso 3 luglio il Ministero della Cultura ha pubblicato i dati più aggiornati sui visitatori dei musei statali, dei monumenti e delle aree archeologiche statali, e dei circuiti museali statali. Nel 2023, in totale i visitatori di queste strutture sono stati circa 57,3 milioni, il 22,7 per cento in più rispetto ai 47 milioni di visitatori del 2022. È a questa percentuale che Sangiuliano fa riferimento quando parla di un aumento del numero dei visitatori dei musei pari al 22 per cento in un anno (ricordiamo che il governo Meloni si è insediato il 22 ottobre 2022).

Come mostra il grafico, tra il 2013 e il 2018 il numero dei visitatori dei musei statali è aumentato costantemente, mentre è leggermente calato nel 2019, anno in cui fino al 5 settembre 2019 ha governato il primo governo Conte, succeduto dal secondo governo Conte. A gennaio 2020 l’allora Ministero dei Beni e delle Attività culturali Dario Franceschini (Partito Democratico) aveva dichiarato che il calo del 2019 era stato causato sia dai «numerosi fenomeni di maltempo» che avevano colpito l’Italia e penalizzato i siti all’aperto, sia dall’interruzione delle domeniche gratuite al museo, reintrodotte a ottobre 2019.
La pandemia di Covid-19 ha poi causato un crollo dei visitatori nel 2020 e 2021, tornati ai livelli del 2016 nel 2022. Ricordiamo che il 2022 è stato un anno in cui le visite ai musei sono state ancora condizionate dalle misure restrittive introdotte per far fronte alla pandemia. Per esempio fino al 1° aprile 2022 era necessario il cosiddetto “green pass rafforzato” per visitare i musei e dopo quella data è rimasto in vigore l’obbligo di indossare le mascherine. Il confronto fatto da Sangiuliano tra il 2023 e il 2022 rischia dunque di essere fuorviante: se si comparano i dati sui visitatori tra il 2023 e il 2018 (l’anno con il picco precedente), c’è stato sì un aumento, ma più contenuto, pari al 4,4 per cento.

C’è una grossa sproporzione tra il numero di persone che hanno visitato i 454 istituti museali presenti nelle statistiche del 2023. L’anno scorso, infatti, i 30 istituti più visitati hanno raccolto 41,8 milioni di visitatori, ossia il 72,4 per cento sul totale. Detto altrimenti, il 7 per cento circa degli istituti ha portato più del 70 per cento dei visitatori. Al primo posto tra i siti più visitati c’è il Parco archeologico del Colosseo (12,9 milioni di visitatori), seguito dal Pantheon (5,2 milioni) e dalla Galleria degli Uffizi (oltre 5,1 milioni).

I dati sugli introiti

Vediamo adesso il numero degli incassi dei musei, che secondo Sangiuliano sono aumentati del «33 per cento». In effetti gli introiti degli istituti museali sono passati dai 234,6 milioni di euro del 2022 ai 313,9 milioni del 2023, con una crescita del 33,8 per cento. Anche in questo caso – va sottolineato – il confronto è fatto sul 2022, un anno condizionato ancora dalla pandemia, dove comunque si era tornati con gli incassi ai livelli del 2018. 
Una delle novità più significative dello scorso anno è stata l’introduzione di un biglietto di ingresso da 5 euro (2 euro il ridotto) per il Pantheon, a Roma, dal 1° luglio 2023. In totale sono stati incassati poco più di 6 milioni di euro, con 1,2 milioni di visitatori paganti, a cui si aggiungono quasi 4 milioni di visitatori non paganti. Con tutta probabilità, l’introduzione del biglietto ha ridotto il numero di visitatori del Pantheon, che nel 2018 erano stati quasi 9 milioni e nel 2019 9,3 milioni. In più, lo scorso anno il biglietto di ingresso dei musei statali è stato aumentato di un euro dal 15 giugno al 15 dicembre 2023 per raccogliere risorse per fronteggiare l’emergenza nelle zone colpite dalle alluvioni. 

Nel complesso, considerando tutti gli istituti museali italiani a pagamento, lo scorso anno i visitatori paganti sono stati quasi 27,6 milioni, mentre i non paganti circa 18 milioni. Entrambi questi numeri sono più alti di quelli registrati nel 2018 e nel 2019, mentre i visitatori degli istituti gratuiti sono calati dai quasi 19 milioni del 2018 ai 12 milioni del 2023.

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