Quando Salvini dava del «matto» a chi proponeva le targhe per le bici

Il ministro delle Infrastrutture ha annunciato (e poi smentito) la targa per monopattini e biciclette come possibile misura contro le morti sulla strada. Ma in passato la pensava diversamente
ANSA
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Aggiornamento 9 giugno, ore 11 – In un colloquio con Libero, il ministro Salvini ha smentito quanto dichiarato durante il question time alla Camera. «Le targhe, frecce, assicurazioni, casco e limiti di velocità sono per i monopattini, non per le biciclette», ha chiarito il ministro delle Infrastrutture.

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Mercoledì 7 giugno, durante un question time alla Camera, il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini ha annunciato le misure che il governo vuole adottare per ridurre il numero dei morti causati dagli incidenti stradali. Tra le altre cose Salvini ha dichiarato che il governo vuole modificare il codice della strada, «prevedendo casco, assicurazione, targa e freccia obbligatoria per monopattini e biciclette». 

In passato però, su questa stessa proposta, il leader della Lega aveva idee opposte. «Intanto un senatore PD ha proposto di mettere targa, e di far pagare il bollo, anche a proprietari di BICICLETTA. Matti!», aveva scritto su Twitter Salvini il 1° dicembre 2015, accompagnando il tweet con l’hashtag #labicinonsitocca.
Il tweet di Salvini del 1° dicembre 2015.
Il tweet di Salvini del 1° dicembre 2015.
All’epoca il governo era guidato da Matteo Renzi (Partito Democratico) e la Lega era all’opposizione in Parlamento, dove si discuteva di un disegno di legge delega per dare il potere al governo di riformare il Codice della strada (decreto-legislativo n. 285 del 30 aprile 1992, modificato varie volte nel corso degli anni). Come spiegava il Corriere della Sera in un articolo del 30 novembre 2015, il senatore del Partito Democratico Marco Filippi aveva presentato in quei giorni un emendamento al disegno di legge che prevedeva «un’idonea tariffa per i proprietari» delle biciclette, «individuando criteri e modalità d’identificazione delle biciclette stesse nel sistema informativo del Dipartimento per i trasporti, la navigazione, gli affari generali e il personale». Quest’ultimo passaggio era stato letto come una possibile richiesta di introduzione di una targa per le biciclette. Da qui il tweet critico di Salvini, che aveva sfruttato l’hashtag #labicinonsitocca lanciato dai ciclisti italiani in segno di protesta. Alla fine il disegno di legge, approvato dalla Camera, era rimasto bloccato in Senato senza dunque essere approvato in via definitiva. 

Per quanto riguarda le novità annunciate da Salvini, è ancora presto per avere un quadro dettagliato delle misure che introdurrà il governo. Nel question time lo stesso leader della Lega ha dichiarato che già nel mese di giugno il governo presenterà in Parlamento un disegno di legge delega «per la riforma organica dello stesso codice della strada». Oltre a nuove regole per monopattini e biciclette, ci sono il cosiddetto “ergastolo della patente”, per togliere la patente di guida per sempre a chi commette alcuni reati alla guida, e l’introduzione dell’alcool lock. Quest’ultimo è uno strumento che non fa partire l’auto se si è in stato di ebbrezza. Per conoscere i dettagli di queste proposte, però, bisognerà attendere il testo ufficiale del disegno di legge delega. Ricordiamo poi che un disegno di legge delega traccia solo i principi generali e, se approvato da Camera e Senato, dà il potere al governo di intervenire in concreto, in questo caso modificando il codice della strada, con i vari decreti legislativi.

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