In questi giorni sono iniziate alla Commissione Finanze della Camera le votazioni sugli emendamenti al disegno di legge delega per la riforma fiscale presentata dal governo Meloni. Nonostante le promesse del leader della Lega Matteo Salvini, l’esecutivo ha cambiato idea sulla proposta di eliminare il cosiddetto “superbollo”, una tassa pagata da chi possiede auto di grossa cilindrata.

Nelle scorse settimane Salvini ha più volte annunciato questa misura. «Vogliamo abolire il superbollo auto», ha scritto su Twitter l’11 maggio il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, parlando di un’«intesa» raggiunta con il Ministero dell’Economia e delle Finanze. «Significa cancellare una tassa odiosa, dare ossigeno al mercato, sostenere nei fatti un settore prezioso», aveva aggiunto il leader della Lega. «Via il superbollo auto. La Lega, in pieno accordo col resto della maggioranza, è pronta a presentare un emendamento ad hoc nella legge delega fiscale. Era una nostra promessa e la stiamo portando avanti: meno tasse, più buonsenso», ha scritto Salvini il 21 maggio, ribadendo il concetto dieci giorni dopo, il 31 maggio: «Riforma fiscale: la Lega vuole l’estensione della flat tax al 15 per cento e l’abolizione di tasse e balzelli, fra cui il superbollo».

In effetti alcuni deputati della Lega hanno presentato un emendamento (n. 2.68) per modificare l’articolo 2 della riforma fiscale, chiedendo al governo di «razionalizzare e semplificare il sistema tributario anche con riferimento all’eliminazione dell’addizionale erariale sulla tassa automobilistica per le autovetture e gli autoveicoli destinati al trasporto promiscuo di persone e cose, aventi potenza superiore a 185 chilowatt». In parole semplici, chiedendo di cancellare il superbollo. Anche un emendamento di Fratelli d’Italia (n. 10.17) chiedeva di modificare l’articolo 10 della riforma fiscale, prevedendo la «soppressione» del superbollo. 

Il 20 giugno la Commissione Finanze della Camera ha accettato la riformulazione di alcuni emendamenti, tra cui i due citati. Nella nuova riformulazione c’è scritto che il governo dovrà razionalizzare il sistema tributario anche con riferimento «alla revisione e al riordino delle tasse automobilistiche, senza maggiori oneri a carico della finanza pubblica». Dunque l’eliminazione del superbollo non è più esplicitamente citata.

Ricordiamo che il disegno di legge delega, se sarà approvato dalla Camera e dal Senato, fornirà una serie di principi generali entro cui il governo potrà agire, in un periodo determinato di tempo, per riformare il fisco attraverso i decreti legislativi, senza dover poi ripassare dal Parlamento.

Il superbollo è stato introdotto per la prima volta a luglio 2011 dal quarto governo di Silvio Berlusconi, di cui Giorgia Meloni era ministra della Gioventù e che era sostenuto dalla Lega Nord. I parametri del superbollo sono stati poi inaspriti dal governo Monti a dicembre 2011 con un decreto-legge.