Negli ultimi giorni il leader della Lega Matteo Salvini ha criticato sui social il cosiddetto “ius scholae” (dal latino, “diritto di scuola”), la proposta per riformare la legge sulla concessione della cittadinanza italiana in discussione alla Camera, citando alcuni numeri sui giovani denunciati nel nostro Paese. In breve, secondo Salvini, i ragazzi e le ragazze straniere compiono in proporzione più reati rispetto ai loro coetanei italiani. «Pd e 5 stelle li vogliono tutti italiani?», si chiede il leader della Lega nei post, visto che il Partito democratico e il Movimento 5 stelle sono tra i principali promotori dello ius scholae, che, se diventasse legge, permetterebbe ai minori stranieri di ottenere la cittadinanza italiana dopo aver frequentato le scuole italiane per almeno cinque anni.
Tra le altre cose, il leader della Lega ha scritto che sebbene gli stranieri rappresentino il 10 per cento di tutti i ragazzi tra i 14 e i 24 anni in Italia, compiono più del 44 per cento del totale dei reati. Inoltre, secondo Salvini, le denunce a carico di ragazzi e ragazze italiani tra i 14 e i 24 anni interessano solo l’1,1 per cento del totale di persone italiane in questa fascia d’età, mentre la percentuale sale all’8,8 per cento tra gli stranieri.
Abbiamo verificato che cosa dicono i dati ufficiali: i numeri citati da Salvini, sebbene abbiano un fondamento, sono usati in modo strumentale e forniscono una visione fuorviante dei reati commessi dai giovani stranieri in Italia.
Tra le altre cose, il leader della Lega ha scritto che sebbene gli stranieri rappresentino il 10 per cento di tutti i ragazzi tra i 14 e i 24 anni in Italia, compiono più del 44 per cento del totale dei reati. Inoltre, secondo Salvini, le denunce a carico di ragazzi e ragazze italiani tra i 14 e i 24 anni interessano solo l’1,1 per cento del totale di persone italiane in questa fascia d’età, mentre la percentuale sale all’8,8 per cento tra gli stranieri.
Abbiamo verificato che cosa dicono i dati ufficiali: i numeri citati da Salvini, sebbene abbiano un fondamento, sono usati in modo strumentale e forniscono una visione fuorviante dei reati commessi dai giovani stranieri in Italia.