Mercoledì 30 novembre, vari politici dei partiti all’opposizione, dal Partito democratico al Movimento 5 stelle, passando per Azione, si sono rinfacciati a vicenda di aver votato contro il salario minimo in Parlamento. «No al salario minimo. La destra, con una mozione in Parlamento e l’astensione di Azione e Italia viva, ha scelto di non ricorrere a questa misura per correggere le storture del nostro mercato del lavoro», ha scritto su Twitter il parlamentare europeo del Partito democratico Brando Benifei, ricevendo la risposta del senatore di Azione Matteo Richetti: «A dire il vero caro Brando Benifei, oggi il Pd ha votato la nostra risoluzione sul salario minimo che purtroppo la destra ha bocciato insieme ai tuoi amici grillini». Il Movimento 5 stelle ha invece accusato Carlo Calenda di aver votato contro la sua mozione per il salario minimo, accusa a cui il leader di Azione ha replicato dicendo che il suo partito ha presentato una mozione proprio a favore del salario minimo.
Vista la confusione, cerchiamo di capire che cosa è successo in Parlamento e di quali votazioni si sta parlando.
Vista la confusione, cerchiamo di capire che cosa è successo in Parlamento e di quali votazioni si sta parlando.