Donald Trump ha vinto le elezioni presidenziali negli Stati Uniti: alle ore 9 di mercoledì mattina il vantaggio dell’ex presidente sulla candidata democratica Kamala Harris è ormai incolmabile. Nel corso della nottata, più è andato avanti lo scrutinio, più sono aumentate le probabilità di rielezione di Trump, ora diventata certa.
I media statunitensi hanno già assegnato al candidato repubblicano la vittoria in tre dei sette Stati in bilico, che insieme alla vittoria in Alaska (data per certa) gli hanno permesso di arrivare a 270 “grandi elettori”, la metà più uno dei 538 “grandi elettori”, la soglia necessaria per essere eletto presidente. A scrutinio quasi terminato, Trump ha 3 punti percentuali di vantaggio su Harris sia in Carolina del Nord sia in Georgia, che assegnano ciascuno 16 grandi elettori, e quasi 4 punti in Pennsylvania, che assegna 19 grandi elettori. Quest’ultimo era ritenuto lo Stato decisivo di queste elezioni.
L’ex presidente è in vantaggio di 6 punti in Michigan, con il 50 per cento dei voti scrutinati, e di 4 punti in Wisconsin, con il 77 per cento di voti scrutinati. In Arizona Trump ha un leggero vantaggio con metà dei voti scrutinati, mentre in Nevada ha 5 punti di vantaggio, con il 68 per cento dei voti scrutinati.
I media statunitensi hanno già assegnato al candidato repubblicano la vittoria in tre dei sette Stati in bilico, che insieme alla vittoria in Alaska (data per certa) gli hanno permesso di arrivare a 270 “grandi elettori”, la metà più uno dei 538 “grandi elettori”, la soglia necessaria per essere eletto presidente. A scrutinio quasi terminato, Trump ha 3 punti percentuali di vantaggio su Harris sia in Carolina del Nord sia in Georgia, che assegnano ciascuno 16 grandi elettori, e quasi 4 punti in Pennsylvania, che assegna 19 grandi elettori. Quest’ultimo era ritenuto lo Stato decisivo di queste elezioni.
L’ex presidente è in vantaggio di 6 punti in Michigan, con il 50 per cento dei voti scrutinati, e di 4 punti in Wisconsin, con il 77 per cento di voti scrutinati. In Arizona Trump ha un leggero vantaggio con metà dei voti scrutinati, mentre in Nevada ha 5 punti di vantaggio, con il 68 per cento dei voti scrutinati.