I risultati delle elezioni negli Stati Uniti

Ha vinto Donald Trump, che ha superato Kamala Harris nei principali Stati in bilico e sarà rieletto presidente
EPA/ALLISON DINNER
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Donald Trump ha vinto le elezioni presidenziali negli Stati Uniti: alle ore 18:00 di mercoledì il vantaggio dell’ex presidente sulla candidata democratica Kamala Harris è ormai incolmabile. Nel corso della nottata, più è andato avanti lo scrutinio, più sono aumentate le probabilità di rielezione di Trump, ora diventata certa.

I media statunitensi hanno già assegnato al candidato repubblicano la vittoria in quattro dei sette Stati in bilico che gli hanno permesso di superare i 270 “grandi elettori”, la metà più uno dei 538 “grandi elettori”, la soglia necessaria per essere eletto presidente. A scrutinio quasi terminato, Trump ha 3 punti percentuali di vantaggio su Harris sia in Carolina del Nord sia in Georgia, che assegnano ciascuno 16 grandi elettori, così come in Pennsylvania, che assegna 19 grandi elettori. Il vantaggio dell’ex presidente in Wisconsin è invece di 1 punto. 

L’ex presidente è in vantaggio anche di 2 punti in Michigan, con il 95 per cento dei voti scrutinati, di 5 punti in Arizona con il 63 per cento di voti scrutinati e di 4 in Nevada con l’86 per cento dei voti scrutinati. Per i risultati definitivi in questi ultimi due Stati potrebbe servire diverso tempo, perché sono tendenzialmente lenti a scrutinare gli ultimi voti. f
La mappa del New York Times, aggiornata alle ore 13:30 di mercoledì, mostra gli Stati in cui hanno vinto Trump e Harris.
La mappa del New York Times, aggiornata alle ore 13:30 di mercoledì, mostra gli Stati in cui hanno vinto Trump e Harris.
Il New York Times elabora proiezioni in tempo reale dei risultati basandosi sui dati mancanti e quelli che via via arrivano dai seggi: secondo il quotidiano statunitense, Trump vincerà in Michigan, Arizona e Nevada. In base alle proiezioni aggiornate alle ore 18:00 di mercoledì mattina, Trump otterrà nel complesso 312 “grandi elettori”, 52 in più dei 270 necessari per essere eletto presidente. Al candidato repubblicano era sufficiente vincere in Georgia, Carolina del Nord e Pennsylvania per vincere le elezioni.

Non solo: secondo il New York Times, a livello nazionale Trump prenderà più voti di Harris, vincendo così il voto popolare. Questo dato non conta elettoralmente (non viene eletto chi prende più voti, ma chi guadagna più “grandi elettori”), ma ha un significato politico rilevante: nel 2016, infatti, quando è stato eletto per la prima volta presidente, Trump ha preso circa 3 milioni di voti in meno rispetto alla candidata democratica Hillary Clinton.

Che cosa è successo

È presto per fare un’analisi sul voto, ma i dati indicano che rispetto alla sconfitta del 2020 contro Joe Biden, Trump ha guadagnato voti in quasi tutti i territori degli Stati Uniti, anche in Stati tradizionalmente democratici come quello di New York e l’Illinois. L’ex presidente ha migliorato i suoi risultati pure in Florida, uno Stato che a ogni elezione si sposta sempre più verso il Partito Repubblicano, e in Texas, in cui consensi si stavano invece muovendo verso il Partito Democratico.
La mappa del New York Times, aggiornata alle ore 13:30 di mercoledì, mostra quanto sono aumentati i voti di Trump (freccia rossa) rispetto alle elezioni del 2020.
La mappa del New York Times, aggiornata alle ore 13:30 di mercoledì, mostra quanto sono aumentati i voti di Trump (freccia rossa) rispetto alle elezioni del 2020.
Gli exit poll dell’emittente Fox News, realizzati insieme all’agenzia stampa Associated Press, indicano che Trump ha vinto di 8 punti percentuali tra gli elettori uomini, in miglioramento rispetto al vantaggio di 5 punti del 2020, mentre Harris ha vinto di 9 punti il voto tra le elettrici donne, in calo rispetto ai 12 punti di vantaggio ottenuti da Biden nel 2020. Nella fascia di età tra i 18 e i 44 anni, Harris ha prevalso di 6 punti, in calo rispetto ai 17 punti di Biden nel 2020, mentre tra gli over 45 Trump ha vinto di un punto contro i 3 di quattro anni fa. 

I consensi di Harris hanno registrato un peggioramento tra gli elettori afroamericani: la differenza tra la percentuale di elettori afroamericani che ha votato la candidata democratica e la percentuale di chi ha votato Trump è di 66 punti, mentre nel 2020 questa differenza era stata di 83 punti. Tra gli ispanici e i latini, Harris ha vinto di soli 16 punti, mentre quattro anni fa il vantaggio democratico era stato di 28 punti. In queste elezioni Trump ha puntato molto sul tentativo di rafforzare il suo consenso tra le minoranze che storicamente votavano in maggioranza per i democratici.

Il voto per il Congresso

Oltre alle elezioni presidenziali, negli Stati Uniti si è votato per rinnovare la Camera dei rappresentanti (l’equivalente della nostra Camera dei deputati) e un terzo del Senato.

In base ai dati più aggiornati, il Partito Repubblicano avrà la maggioranza dei seggi in Senato, avendo conquistato 52 seggi sui 100 che compongono questa camera. In Ohio il repubblicano Bernie Moreno ha sconfitto il senatore democratico Sherrod Brown, che rappresentava lo Stato dal 2007. In West Virginia il repubblicano Jim Justice ha vinto con un margine di 40 punti percentuali su Glenn Elliott, candidato subentrato dopo la decisione del senatore Joe Manchin di non ricandidarsi. In Montana il repubblicano Tim Sheehy ha sconfitto il senatore democratico uscente Jon Tester.

I repubblicani sono avanti in Pennsylvania, mentre in Wisconsin è davanti alla senatrice democratica e si registra un testa a testa in Michigan e in Nevada. In Arizona è invece avanti il candidato democratico, ma lo scrutinio è ancora indietro. Un’eventuale sconfitta di alcuni di questi candidati democratici è legata al deludente risultato di Harris a livello nazionale. 

Lo scrutinio dei risultati dei 435 distretti della Camera è più indietro e al momento sono stati assegnati solo 30 dei 60 seggi considerati in bilico: 18 sono andati a candidati democratici, 12 a candidati repubblicani. Secondo il modello elaborato da Decision Desk, un sito che si occupa di riportare i dati elettorali, il Partito Repubblicano ha il 79 per cento di probabilità di avere il controllo della Camera. Potrebbero servire giorni per essere sicuri di chi abbia vinto le elezioni. 
La mappa del New York Times che mostra i risultati delle elezioni per il Senato.
La mappa del New York Times che mostra i risultati delle elezioni per il Senato.

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