In Calabria Renzi appoggia il «disastro» Tridico

Così lo aveva definito lo stesso leader di Italia Viva, che negli scorsi anni ha criticato spesso l’ex presidente dell’INPS, per poi cambiare idea in vista delle elezioni regionali
Ansa
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Il 23 agosto è stata ufficializzata la scelta del parlamentare europeo del Movimento 5 Stelle Pasquale Tridico come candidato della coalizione di centrosinistra alla presidenza della Regione Calabria. Qui il 5 e il 6 ottobre si voterà per eleggere il nuovo presidente di regione e rinnovare la giunta regionale, dopo che il 31 luglio l’attuale presidente Roberto Occhiuto (Forza Italia) ha annunciato le dimissioni e la ricandidatura con il centrodestra.

Tridico, ex presidente dell’INPS, è sostenuto da quasi tutte le forze politiche di opposizione. Oltre che dal suo partito, il parlamentare europeo è appoggiato anche dal Partito Democratico, da Alleanza Verdi-Sinistra, e da alcune formazioni politiche minori e locali. 

I partiti centristi si sono invece divisi. Nonostante un appoggio iniziale da parte di alcuni dirigenti locali, Azione non sosterrà la candidatura di Tridico, mentre Italia Viva sì. «Quella di Tridico è una figura indiscutibile e super partes», ha dichiarato la commissaria calabrese di Italia Viva Filomena Greco, annunciando la partecipazione del suo partito alla coalizione. 

L’appoggio del partito di Matteo Renzi alla candidatura di Tridico arriva dopo che per anni lo stesso Renzi e altri esponenti di Italia Viva hanno duramente criticato l’esponente del Movimento 5 Stelle.

Un rapporto difficile

Negli scorsi anni Renzi e Italia Viva sono stati tra i partiti più critici del reddito di cittadinanza, una misura appoggiata da Tridico quando è stato presidente dell’INPS tra il 2019 e il 2023. Tridico è stato nominato dal primo governo Conte, sostenuto da Lega e Movimento 5 Stelle. Durante la sua presidenza dell’INPS, Renzi ne ha chiesto più volte le dimissioni.

Per esempio, ad agosto 2020 scoppiò una polemica perché alcuni parlamentari avevano richiesto il bonus da mille euro previsto per le partite IVA colpite dalla pandemia di COVID-19, la cui erogazione era gestita dall’INPS. In quell’occasione Renzi disse che non dovevano dimettersi solo i politici coinvolti, «ma anche e soprattutto il presidente dell’INPS, che da mesi dimostra di essere totalmente impreparato e incompetente».

Nei mesi precedenti, Renzi aveva già commentato i ritardi nell’erogazione della cassa integrazione durante la pandemia, definendo Tridico un «incapace», «totalmente inadeguato». L’ex presidente del Consiglio aveva giudicato il lavoro del presidente dell’INPS «un disastro», e ne aveva chiesto il licenziamento. 

Nell’estate del 2020 anche altri esponenti di Italia Viva criticarono la gestione dell’INPS da parte di Tridico. A settembre, quando entrò in vigore l’aumento del suo stipendio da 62 mila a 150 mila euro l’anno, il deputato Davide Faraone disse che non c’era nulla di male a pagare bene chi ricopre incarichi pubblici importanti, per evitare che siano occupati da «mediocri e improvvisati che ad esempio, per dirne una, dopo mesi e mesi non riescono ancora a pagare la cassa integrazione a tutti i lavoratori», un chiaro riferimento a Tridico. «Ecco, scandaloso è mettere degli incompetenti nei ruoli chiave, semmai», aveva concluso Faraone.

Cambiare idea

Quattro anni dopo, durante la campagna elettorale per le elezioni europee dell’8 e 9 giugno 2024, Renzi è tornato a parlare di Tridico, criticando la scelta del Movimento 5 Stelle di candidarlo al Parlamento europeo, nella circoscrizione Sud. «Loro scommettono ancora sul reddito (di cittadinanza, ndr), candidando Tridico. Noi coi nostri candidati scommettiamo invece sul lavoro», disse Renzi in quell’occasione. 

Il candidato del Movimento 5 Stelle è stato poi eletto con quasi 120 mila voti, mentre Italia Viva non è riuscita a superare la soglia del 4 per cento a livello nazionale e non ha eletto nessun rappresentante al Parlamento europeo.

In risposta alle numerose critiche arrivategli in questi anni, Tridico non ha risparmiato commenti negativi nei confronti di Renzi e di Italia Viva. Un mese dopo l’elezione al Parlamento europeo, l’ex presidente dell’INPS – parlando di possibili alleanze tra le forze di opposizione al governo Meloni – aveva detto che a suo parere «le istanze personalistiche» di Renzi «si sono contraddistinte per distruggere piuttosto che per creare» e che quindi di lui «si possa fare a meno in questa coalizione». 

«L’alleanza con Italia Viva la escludono i temi. Non io, ma i temi», aveva ribadito Tridico in un’intervista con la Repubblica lo scorso ottobre, aggiungendo che un’alleanza con Renzi «non la si possa sostenere in ogni caso». «O noi o Renzi», era stata in quell’occasione la sintesi del parlamentare europeo. Oggi invece i dissidi tra Renzi e Tridico sembrano essere appianati, e la figura dell’ex presidente dell’INPS è definita «indiscutibile» e «super partes» dai rappresentanti calabresi di Italia Viva.

Anche nella sua regione d’origine, la Toscana – che andrà al voto questo autunno – Renzi sostiene il candidato del centrosinistra, l’attuale presidente regionale Eugenio Giani (Partito Democratico) insieme al Movimento 5 Stelle. 

Il 26 agosto, in un’intervista con il Quotidiano Nazionale, Renzi ha spiegato che l’obiettivo del suo partito è «costruire una casa riformista per tutti quelli che vogliono bilanciare il peso della sinistra radicale». Insomma, per l’ex presidente del Consiglio l’alleanza con il Movimento 5 Stelle andrebbe vista nell’ottica più grande di un superamento delle divisioni di coalizione, anche a costo di candidare un politico criticato per anni, perché «se il centrosinistra si unisce, Meloni torna a casa».
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