Le cose da sapere sulla politica italiana per martedì 24 gennaio

L’approvazione definitiva del decreto “Ucraina” e le altre notizie principali di martedì 24 gennaio 2023
ANSA
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La Camera dei deputati ha approvato definitivamente il cosiddetto “decreto Ucraina”. Tra le altre cose, il provvedimento proroga fino alla fine del 2023 la possibilità per il governo di inviare armi all’Ucraina. I voti favorevoli sono 215, i voti contrari 46, tra cui quelli del Movimento 5 stelle e di Alleanza Verdi-Sinistra (Repubblica).
Il ministro per gli Affari europei, le Politiche di coesione, il Sud e il Pnrr Raffaele Fitto ha organizzato un vertice di maggioranza sulla messa a gara delle concessioni balneari. Forza Italia e Lega hanno presentato emendamenti in Parlamento per prorogare le concessioni, che in base a una sentenza del Consiglio di Stato e alla legge annuale sulla concorrenza devono essere organizzate entro il 2023 (Ansa).
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha partecipato alla cerimonia di commiato dei componenti uscenti del Consiglio superiore della magistratura. «I compiti che la Costituzione e la legge affidano al Csm sono volti ad assicurare l’indipendenza della magistratura, pilastro della nostra democrazia e garantita dalla Costituzione», ha dichiarato Mattarella (Agi). 
La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha dichiarato che l’allargamento dell’Unione europea ai Paesi dei Balcani deve essere una «priorità». Nel suo video-intervento alla conferenza “L’Italia e i Balcani occidentali: crescita e integrazione” Meloni ha anche aggiunto che «le nostre aziende sono già protagoniste nella regione, ma dobbiamo rinnovare questa presenza e investire nei settori strategici» (Sky TG24).
Il ministro della Difesa Guido Crosetto si è recato a Palermo per ringraziare i carabinieri dopo l’arresto di Matteo Messina Denaro. «La lotta a Cosa nostra non è conclusa», ha dichiarato Crosetto. «Lo Stato ha messo un altro importante tassello nella lotta tra legalità e illegalità» (Palermo Today).
L’ex parlamentare Marco Rizzo non è più segretario del Partito comunista, carica che ricopriva da 13 anni. Rizzo rimarrà presidente onorario del partito e sarà sostituito alla segreteria da Alberto Lombardo, professore dell’Università di Palermo (Open). 

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