Zero investimenti?
Le associazioni femministe hanno sollevato poi il problema degli investimenti. «Il testo del disegno di legge non prevede al momento alcun capitolo di spesa, neppure per i centri antiviolenza, dove molte persone lavorano su base volontaria, ed è difficile pensare che si possa migliorare il nostro sistema di raccolta dati senza nuovi investimenti da parte dello Stato», ha detto a Pagella Politica la presidente di “Period” Sudano.
«Il tema delle risorse è delicato, e sicuramente bisognerà fare di più», ha replicato la deputata Ascari. «Credo però che la violenza di genere si debba combattere prima di tutto con l’educazione e la formazione, ed è per questo che sarebbe necessario introdurre il prima possibile l’educazione sessuale e affettiva nelle scuole», ha concluso.