Dal 7 maggio il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti è agli arresti domiciliari con l’accusa di corruzione e di atti contrari ai doveri d’ufficio. Secondo la procura di Genova, negli scorsi anni il comitato elettorale di Toti è stato finanziato da alcune società a cui sarebbero stati promessi favori. Il presidente della Regione Liguria, che è stato sospeso dal suo incarico per effetto della “legge Severino”, sarà interrogato venerdì 10 maggio.
In attesa degli sviluppi giuridici, ricordiamo che secondo l’articolo 27 della Costituzione ogni imputato «non è considerato colpevole sino alla condanna definitiva». Toti è stato messo agli arresti domiciliari perché, a fronte dei gravi indizi di colpevolezza a suo carico, ci sarebbe il pericolo che possa ricommettere lo stesso reato di cui è accusato in vista delle prossime elezioni europee.
Secondo le verifiche di Pagella Politica, oltre a quello di Toti, ci sono stati altri tre casi di presidenti eletti direttamente dai cittadini sottoposti a misure cautelari durante il loro mandato: tutti e tre del Partito Democratico. Altri tre presidenti – tutti e tre di centrodestra – sono invece finiti ai domiciliari o in carcere dopo aver guidato una regione, ma con l’accusa di aver commesso reati durante il loro mandato.
Come sono finite le indagini e i processi a loro carico? Alcuni sono stati assolti dalle accuse, altri sono finiti in carcere per anni. Non tutti si sono dimessi dal ruolo di presidente una volta iniziate le vicende giudiziarie.
In attesa degli sviluppi giuridici, ricordiamo che secondo l’articolo 27 della Costituzione ogni imputato «non è considerato colpevole sino alla condanna definitiva». Toti è stato messo agli arresti domiciliari perché, a fronte dei gravi indizi di colpevolezza a suo carico, ci sarebbe il pericolo che possa ricommettere lo stesso reato di cui è accusato in vista delle prossime elezioni europee.
Secondo le verifiche di Pagella Politica, oltre a quello di Toti, ci sono stati altri tre casi di presidenti eletti direttamente dai cittadini sottoposti a misure cautelari durante il loro mandato: tutti e tre del Partito Democratico. Altri tre presidenti – tutti e tre di centrodestra – sono invece finiti ai domiciliari o in carcere dopo aver guidato una regione, ma con l’accusa di aver commesso reati durante il loro mandato.
Come sono finite le indagini e i processi a loro carico? Alcuni sono stati assolti dalle accuse, altri sono finiti in carcere per anni. Non tutti si sono dimessi dal ruolo di presidente una volta iniziate le vicende giudiziarie.