di Alessio Mancini (Università di Kiel) e Tommaso Mari (Università di Bamberg)
Circola in rete da un paio di giorni la notizia secondo cui il “libro più misterioso del mondo”, vale a dire il manoscritto Voynich – un codice risalente al XV secolo, caratterizzato dalla singolare compresenza di bizzarre illustrazioni e di un testo composto in un sistema di scrittura che ha finora resistito a tutti i tentativi di decifrazione – avrebbe finalmente svelato i suoi segreti grazie all’opera di un ricercatore dell’università di Bristol, Gerard Cheshire (qui il testo del suo articolo, pubblicato online il 29 aprile sulla rivista Romance Studies).
La notizia, apparsa sui quotidiani online di mezzo mondo, è stata ripresa in Italia ad esempio dall’Ansa (‘Craccato’ il codice del più misterioso dei manoscritti, 16 maggio) e da Repubblica (Decifrato il manoscritto Voynich: “Dietro il codice più misterioso un compendio di rimedi erboristici e oroscopo”, 15 maggio).
Altri organi di informazione all’estero – come per esempio il Guardian – hanno invece riportato le tesi di Cheshire con toni decisamente più cauti, sottolineando i dubbi di alcuni esponenti della comunità scientifica sulle conclusioni di Cheshire.
Ma vediamo perché la notizia della decifrazione del manoscritto è, per citare Mark Twain, grandemente esagerata.
Circola in rete da un paio di giorni la notizia secondo cui il “libro più misterioso del mondo”, vale a dire il manoscritto Voynich – un codice risalente al XV secolo, caratterizzato dalla singolare compresenza di bizzarre illustrazioni e di un testo composto in un sistema di scrittura che ha finora resistito a tutti i tentativi di decifrazione – avrebbe finalmente svelato i suoi segreti grazie all’opera di un ricercatore dell’università di Bristol, Gerard Cheshire (qui il testo del suo articolo, pubblicato online il 29 aprile sulla rivista Romance Studies).
La notizia, apparsa sui quotidiani online di mezzo mondo, è stata ripresa in Italia ad esempio dall’Ansa (‘Craccato’ il codice del più misterioso dei manoscritti, 16 maggio) e da Repubblica (Decifrato il manoscritto Voynich: “Dietro il codice più misterioso un compendio di rimedi erboristici e oroscopo”, 15 maggio).
Altri organi di informazione all’estero – come per esempio il Guardian – hanno invece riportato le tesi di Cheshire con toni decisamente più cauti, sottolineando i dubbi di alcuni esponenti della comunità scientifica sulle conclusioni di Cheshire.
Ma vediamo perché la notizia della decifrazione del manoscritto è, per citare Mark Twain, grandemente esagerata.