In breve:
• Ogni giorno, politici e quotidiani commentano le variazioni dei dati sui tamponi fatti, sui nuovi contagi e sui decessi. Ma i numeri giornalieri del bollettino della Protezione civile vanno letti con cautela.
• Alcune regioni comunicano infatti i dati dei tamponi prelevati nelle 24 ore precedenti; altre quelli dei tamponi analizzati.
• I dati dei nuovi contagiati fanno riferimento alla data in cui è stata notificata la positività al virus, e non a quando è stato effettuato il test per rilevarla.
• Anche i numeri sui decessi soffrono di notevoli ritardi tra il momento in cui vengono registrati dai Comuni e il momento in cui vengono notificati.
Ormai da più di sette mesi, ogni giorno la Protezione civile comunica i dati raccolti dal Ministero della Salute sull’andamento dell’epidemia di Covid-19. Questi numeri sono presentati come dati relativi al singolo giorno e vengono poi regolarmente commentati guardando alle variazioni rispetto alle giornate precedenti.
In realtà i dati dei bollettini della Protezione civile vanno maneggiati con molta cautela: spesso i singoli numeri giornalieri – sui nuovi contagi, sui decessi e sui tamponi – non si riferiscono alle ultime 24 ore, ma a periodi di tempo più lunghi e variabili.
Vediamo nel dettaglio il perché.
• Alcune regioni comunicano infatti i dati dei tamponi prelevati nelle 24 ore precedenti; altre quelli dei tamponi analizzati.
• I dati dei nuovi contagiati fanno riferimento alla data in cui è stata notificata la positività al virus, e non a quando è stato effettuato il test per rilevarla.
• Anche i numeri sui decessi soffrono di notevoli ritardi tra il momento in cui vengono registrati dai Comuni e il momento in cui vengono notificati.
Ormai da più di sette mesi, ogni giorno la Protezione civile comunica i dati raccolti dal Ministero della Salute sull’andamento dell’epidemia di Covid-19. Questi numeri sono presentati come dati relativi al singolo giorno e vengono poi regolarmente commentati guardando alle variazioni rispetto alle giornate precedenti.
In realtà i dati dei bollettini della Protezione civile vanno maneggiati con molta cautela: spesso i singoli numeri giornalieri – sui nuovi contagi, sui decessi e sui tamponi – non si riferiscono alle ultime 24 ore, ma a periodi di tempo più lunghi e variabili.
Vediamo nel dettaglio il perché.