Dopo il forte incremento in Italia dei contagi da nuovo coronavirus, si sono iniziati a fare diversi confronti tra la situazione dei numeri attuali e quella di marzo e aprile scorso, in pieno lockdown.
Il 13 ottobre, per esempio, si sono registrati 5.901 contagi giornalieri, un dato che non si vedeva dalla fine di marzo scorso.
Ma si possono fare confronti sensati tra la prima ondata dell’epidemia di coronavirus nel nostro Paese con la seconda, che sembra essere appena iniziata? La risposta per il momento è no, dal momento che stiamo parlando si situazioni diverse. Ma questo non significa che bisogna minimizzare i rischi o abbassare la guardia, come abbiamo spiegato di recente.
Vediamo adesso i tre elementi principali da tenere a mente per capire le differenze tra i numeri di oggi con quelli del lockdown.
Il 13 ottobre, per esempio, si sono registrati 5.901 contagi giornalieri, un dato che non si vedeva dalla fine di marzo scorso.
Ma si possono fare confronti sensati tra la prima ondata dell’epidemia di coronavirus nel nostro Paese con la seconda, che sembra essere appena iniziata? La risposta per il momento è no, dal momento che stiamo parlando si situazioni diverse. Ma questo non significa che bisogna minimizzare i rischi o abbassare la guardia, come abbiamo spiegato di recente.
Vediamo adesso i tre elementi principali da tenere a mente per capire le differenze tra i numeri di oggi con quelli del lockdown.