Il pastore evangelico arrivato ai vertici della Lega grazie a Vannacci

Adriano Crepaldi, contrario all’aborto e al suicidio assistito, collabora con il partito di Salvini per formare «credenti da inserire in politica»
Il generale Roberto Vannacci insieme ad Adriano Crepaldi al raduno della Lega a Pontida il 6 ottobre 2024 – Fonte: sito ufficiale Azione Cristiana Evangelica
Il generale Roberto Vannacci insieme ad Adriano Crepaldi al raduno della Lega a Pontida il 6 ottobre 2024 – Fonte: sito ufficiale Azione Cristiana Evangelica
«Sono entrato nella Lega grazie al generale Vannacci, che mi ha messo in contatto con Salvini. Porto proposte sui vari temi, che spero siano presto accolte dal partito». Originario di Como, Adriano Crepaldi ha 79 anni di età ed è un pastore evangelico molto attivo in politica. È il presidente dell’Azione Cristiana Evangelica, un’associazione di cristiani evangelici il cui obiettivo è portare i «principi Cristiani nelle istituzioni italiane ed europee», spiega il suo sito ufficiale. I cristiani evangelici sono una delle chiese nate dalla riforma protestante, che non riconoscono la Chiesa cattolica come unica depositaria della parola di Dio. 

«Sono impegnato in politica da parecchi anni: la mia missione è quella di portare esponenti del mondo evangelico e cristiano nelle istituzioni, e trovare ascolto dai partiti per le nostre battaglie, per esempio contro l’ideologia gender», ha spiegato Crepaldi a Pagella Politica, sottolineando di «collaborare spesso con associazioni come Pro Vita e Famiglia». La cosiddetta “ideologia gender” è il concetto con cui da anni una parte del mondo cattolico più conservatore definisce in modo negativo le iniziative volte a diffondere, soprattutto nelle scuole, l’educazione affettiva e sessuale, ma più in generale le teorie femministe e le battaglie della comunità LGBT. Pro Vita e Famiglia è un’associazione ultracattolica che si batte contro l’aborto e a favore della cosiddetta “famiglia naturale”, formata da un uomo e da una donna.

Attualmente, all’interno della Lega Crepaldi è il capo del Dipartimento per la Promozione del Dialogo tra Movimenti e Associazioni Religiose. Ha assunto questo ruolo grazie all’amicizia con il generale Roberto Vannacci, eletto al Parlamento europeo con la Lega alle ultime elezioni europee. «È stato il generale a mettermi in contatto con Salvini, che mi ha fatto chiamare da un senatore di Mantova, Andrea Paganella, e in poco tempo mi hanno assegnato questo ruolo», ha raccontato Crepaldi. 

Imprenditore e consulente, Paganella è stato capo della segreteria di Salvini tra il 2018 e il 2019, quando il leader della Lega era ministro dell’Interno nel primo governo Conte. Eletto per la prima volta al Senato alle politiche del 2022, Paganella è considerato una delle persone più ascoltate da Salvini all’interno della Lega ed è consigliere per le relazioni istituzionali della Fondazione Italia-Stati Uniti. Quest’ultima è una fondazione di cui fanno parte parlamentari di diversi partiti, da sinistra a destra, che ha l’obiettivo di facilitare le relazioni tra il nostro Paese e gli Stati Uniti. 

Come si legge in un comunicato stampa della stessa Azione Cristiana Evangelica, Crepaldi ha ottenuto ufficialmente il suo nuovo ruolo nella Lega durante l’ultimo raduno di Pontida del 6 ottobre 2024, a cui ha partecipato insieme ad altri esponenti dell’associazione.
Adriano Crepaldi (il terzo da sinistra) insieme ad altri esponenti dell’Azione Cristiana Evangelica al raduno della Lega a Pontida il 6 ottobre 2024 – Fonte: sito ufficiale Azione Cristiana Evangelica
Adriano Crepaldi (il terzo da sinistra) insieme ad altri esponenti dell’Azione Cristiana Evangelica al raduno della Lega a Pontida il 6 ottobre 2024 – Fonte: sito ufficiale Azione Cristiana Evangelica
Crepaldi ha precisato comunque di non essere legato «a vita» al partito di Salvini. «Non sono mai stato legato a nessun partito in particolare, come dimostra la mia storia: io porto avanti la mia missione di radicamento dei valori evangelici e cristiani, e cerco partiti che diano ascolto alle nostre istanze», ha detto il pastore. «Oggi sono nella Lega, come però potrei essere altrove»

Da Di Pietro a Meloni

Prima di entrare tra i capi dipartimento della Lega, Crepaldi è transitato in varie formazioni politiche, anche con ideali lontani dal partito di Salvini. «Negli anni Novanta ho fatto l’assessore comunale per la Lega Nord, poi sono passato all’Italia dei Valori, con cui alle elezioni politiche del 2001 sono stato candidato al Senato, ma non sono stato eletto», ha raccontato Crepaldi. 

L’Italia dei Valori è un partito fondato nel 1998 dall’ex magistrato delle inchieste di “Mani Pulite” Antonio Di Pietro. All’inizio si presentava come un movimento lontano sia dal centrodestra sia dal centrosinistra, seppure Di Pietro avesse sempre affermato la sua opposizione all’allora leader di Forza Italia Silvio Berlusconi. Alle elezioni politiche del 2001 l’Italia dei Valori non ha raggiunto la soglia minima di voti per eleggere almeno un parlamentare, fissata al 4 per cento. In seguito, alle elezioni politiche del 2006 il partito di Di Pietro ha formato un’alleanza insieme alla coalizione di centrosinistra dell’Ulivo e dopo le elezioni l’ex magistrato è diventato ministro delle Infrastrutture del secondo governo Prodi. 

«Mi sono allontanato dall’Italia dei Valori quando Di Pietro ha deciso di spostarsi a sinistra», ha raccontato Crepaldi. Dopo la nascita di Fratelli d’Italia, nel 2015 il pastore evangelico ha iniziato a collaborare con il partito di Giorgia Meloni. «In Fratelli d’Italia sono stato circa dieci anni e ho collaborato con l’ex senatrice Maria Burani come responsabile per il dialogo interreligioso. Io curavo il dialogo con le comunità evangeliche, lei con i cattolici», ha raccontato Crepaldi. Parlamentare dal 1994 al 2008, Burani è ancora oggi la responsabile di Fratelli d’Italia per il dialogo interreligioso, ed è tra l’altro madre di Nicola Procaccini, parlamentare europeo del partito di Meloni e co-presidente del Gruppo dei Conservatori e dei Riformisti Europei. 

Con Fratelli d’Italia Crepaldi ha organizzato diverse iniziative, coinvolgendo gli esponenti di punta del partito. Per esempio, a novembre 2019 Crepaldi e l’Azione Cristiana Evangelica hanno organizzato un incontro presso la Chiesa Cristiana Evangelica Bethel di Milano sulla “islamizzazione silenziosa”, a cui aveva partecipato anche l’attuale ministra del Turismo Daniela Santanchè, da sempre molto attiva contro la diffusione dell’islam radicale in Italia. «In Fratelli d’Italia ho conosciuto tutti i politici principali esponenti, da Lollobrigida a Donzelli, ma quando arrivano al governo è difficile continuare ad avere un dialogo. Me ne sono andato da Fratelli d’Italia proprio quando Meloni è diventata presidente del Consiglio, e non ha più avuto tempo di ascoltarmi», ha spiegato Crepaldi.
La missione del pastore evangelico è promuovere, oltre che il dialogo, la partecipazione degli evangelici e dei cristiani nelle istituzioni. Lui stesso si autodefinisce sul suo profilo X come «evangelico impegnato nella formazione di credenti da inserire in politica». «Come Azione Cristiana Evangelica siamo in contatto con circa seimila chiese evangeliche in tutta Italia. Quando è in programma una tornata elettorale, sia a livello locale sia nazionale, faccio da tramite con i partiti di riferimento, come per esempio oggi la Lega, per candidare persone della comunità evangelica», ha spiegato il pastore. «L’obiettivo è avere nelle istituzioni una quota dei nostri rappresentanti, in modo tale da rappresentare le nostre istanze».

Le battaglie contro l’aborto e il suicidio assistito

In questi anni Crepaldi e l’Azione Cristiana Evangelica hanno espresso posizioni nette su diversi temi di carattere etico. 

«Siamo davanti a un via libera di fatto agli aborti, una banalizzazione del sano significato della sessualità e a una selezione della vita che non si ricordava dall’epoca nazista», aveva scritto in una nota Crepaldi a ottobre 2020, poco dopo la decisione dell’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) di eliminare l’obbligo della prescrizione medica per l’acquisto da parete delle donne minorenni di un farmaco usato per la contraccezione di emergenza fino a cinque giorni dopo un rapporto sessuale. «Se uccidi, vai in carcere. Principio sacrosanto del nostro diritto. Perché non condannare alla reclusione anche chi compie aborti e pratica l’eutanasia, al pari di coloro che sostengono la validità di tali abomini? Togliere la vita a una persona, in qualsiasi modalità, significa compiere un omicidio. Non esistono delitti di Serie A e B. Lo insegna la sana ragione umana e il nostro credo cristiano», si legge in una nota pubblicata a marzo 2021.

A giugno 2022 il pastore e l’Azione cristiana evangelica avevano criticato la raccolta fondi promossa all’epoca dall’Associazione Luca Coscioni per pagare le spese per il sucidio assistito di un paziente marchigiano di 44 anni, tetraplegico da 12 anni dopo un incidente stradale. «La raccolta di fondi, da parte dell’Associazione Luca Coscioni per la realizzazione del suicidio medicalmente assistito del quarantaquattrenne marchigiano Mario, rappresenta l’ennesima iniziativa criminale volta a influenzare indebitamente il nostro Parlamento nell’approvazione di una legge sull’eutanasia», avevano commentato all’epoca Crepaldi e l’Azione Cristiana Evangelica.

In assenza di una legge nazionale sul tema, nel 2019 la Corte Costituzionale ha concesso la possibilità per i pazienti affetti da una patologia irreversibile di ricorrere al suicidio assistito con una serie di condizioni, ma spesso i pazienti devono farsi carico per le spese legate a questa pratica. Il paziente in questione, Federico Carboni (noto appunto con il nome fittizio “Mario” fino alla sua morte), è stato il primo paziente in Italia a ricorrere al suicidio assitito dopo la sentenza della Corte Costituzionale.

I progetti sui migranti

Per conto della Lega, il pastore evangelico svolge incontri con gli esponenti delle varie confessioni religiose ed elabora proposte che sottopone ai vertici del partito. 

Crepaldi ha detto a Pagella Politica di aver preparato già due progetti per l’integrazione dei migranti presenti nel nostro territorio e per l’accoglienza di quelli che arriveranno nel nostro Paese. «Nel primo progetto propongo di addestrare i migranti già presenti in Italia, privi di cittadinanza e senza lavoro, per formare un corpo di polizia aggiuntivo per vigilare le nostre città, e in cambio di questo servizio si potrebbe concedere loro la cittadinanza italiana», ha spiegato il pastore evangelico. «Il secondo progetto, quello riguardante l’accoglienza, prevede che tutte le confessioni religiose che beneficiano dei contributi dell’8 per mille si facciano carico dell’accoglienza di una quota di migranti arrivati in Italia». 

L’8 per mille è il sistema con cui i contribuenti possono destinare alle confessioni religiose una piccola quota (l’8 per mille, appunto) dell’IRPEF che devono pagare allo Stato. Al momento le confessioni religiose che possono beneficiare dell’8 per mille sono 13, tra cui per esempio la Chiesa cattolica, quella valdese, l’unione delle comunità ebraiche e l’unione buddhista. 

«Spero che le mie proposte siano ascoltate dal partito, altrimenti ne trarrò le conseguenze», si è augurato il pastore. «Me ne sono andato da Fratelli d’Italia perché non hanno più avuto tempo di ascoltarmi. Ora spero che Salvini lo faccia, ma quando arrivano al governo sono tutti occupati e non hanno mai tempo», ha aggiunto Crepaldi, che ha chiesto più ascolto anche dallo stesso Vannacci: «Mi ha dato il prossimo appuntamento per aprile, a Como. Ma da ora ad aprile faccio in tempo a morire».

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