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L’influenza della Chiesa cattolica sulla politica italiana è cambiata profondamente: non esiste più un “partito dei cattolici”, ma le tracce restano, nei simboli, nei linguaggi, nelle scelte legislative. Per capire quanto conti ancora oggi il mondo religioso, abbiamo realizzato un’inchiesta in due articoli: questo che state leggendo è dedicato ai partiti al governo, mentre qui trovate l’altro articolo, dedicato ai partiti all’opposizione.


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Comizi aperti nel nome di Maria, slogan che intrecciano identità nazionale e fede religiosa. Negli ultimi anni, a destra, la religione è tornata ad affacciarsi sulla scena politica in modo esplicito e a tratti spettacolare.

Nell’ottobre 2019, Giorgia Meloni saliva su un palco a Roma e pronunciava una frase diventata il manifesto della sua identità politica: «Io sono Giorgia, sono una donna, sono una madre, sono italiana, sono cristiana». Pochi mesi prima, Matteo Salvini aveva brandito un rosario durante un comizio in piazza Duomo a Milano, invocando la protezione del «cuore immacolato di Maria». 

Erano segnali chiari: la destra italiana voleva tornare a parlare il linguaggio della tradizione, e la religione cattolica offriva simboli potenti per farlo. E ora che governa il Paese, la destra ha trasformato quei segnali con atti politici, nomine e alleanze.