L’11 giugno il Ministero della Salute, su indicazione del Comitato tecnico scientifico (Cts), ha deciso di sospendere l’utilizzo del vaccino AstraZeneca per gli under 60, a causa di rarissimi casi di trombosi. Per gli under 60 che aspettavano la seconda dose è stato deciso di ricorrere obbligatoriamente alla vaccinazione eterologa, somministrando come richiamo un vaccino a mRna (Pfizer o Moderna).
Una settimana dopo, il 18 giugno, il presidente del Consiglio Mario Draghi ha poi annunciato che chi ha meno di 60 anni può decidere se concludere il proprio ciclo vaccinale con il richiamo di AstraZeneca o con la vaccinazione eterologa, lasciando dunque maggiore libertà di scelta.
L’ennesima confusione sul vaccino AstraZeneca, generata dalla decisione del Ministero della Salute, ha però danneggiato per almeno una settimana la campagna di vaccinazione italiana. In breve: le decisioni degli ultimi giorni hanno costretto a rimandare la somministrazione delle prime dosi ad almeno 400 mila persone.
Vediamo i dettagli, numeri alla mano.
Una settimana dopo, il 18 giugno, il presidente del Consiglio Mario Draghi ha poi annunciato che chi ha meno di 60 anni può decidere se concludere il proprio ciclo vaccinale con il richiamo di AstraZeneca o con la vaccinazione eterologa, lasciando dunque maggiore libertà di scelta.
L’ennesima confusione sul vaccino AstraZeneca, generata dalla decisione del Ministero della Salute, ha però danneggiato per almeno una settimana la campagna di vaccinazione italiana. In breve: le decisioni degli ultimi giorni hanno costretto a rimandare la somministrazione delle prime dosi ad almeno 400 mila persone.
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