L’Ue è l’unica a esportare la metà dei vaccini che produce

Pagella Politica
L’Unione europea, oggetto di aspre critiche nelle fasi iniziali della campagna vaccinale, guarda ora dall’alto in basso quasi tutte le altre potenze mondiali.

Già settimana scorsa ci eravamo occupati di alcune frasi estratte dal discorso sullo stato dell’Unione della presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, secondo cui l’Ue è «tra i leader mondiali» per quanto riguarda i vaccini contro la Cov id-19, con oltre il 70 per cento di popolazione adulta completamente immunizzata. Il dato era corretto e solo la Cina, tra le potenze globali, poteva vantare una percentuale più elevata.

Von der Leyen, tuttavia, aveva rivendicato allora anche un altro primato per la Ue, forse ancora più significativo. La presidente della Commissione aveva infatti sostenuto che noi europei siamo stati «gli unici a condividere la metà della propria produzione di vaccini con il resto del mondo». In particolare, secondo von der Leyen, la Ue aveva consegnato più di 700 milioni di dosi di vaccino contro la Covid-19 ai cittadini europei e più di 700 milioni di vaccini al resto del mondo.

Per avere i dati da una fonte indipendente abbiamo contattato Airfinity – società di analisi scientifica basata a Londra che fornisce consulenza a governi, aziende farmaceutiche, investitori e mezzi di informazione – che ci ha fornito i numeri a loro disposizione aggiornati al 20 settembre 2021.

La loro risposta, come vedremo, conferma quanto sostenuto da von der Leyen e in generale tratteggia un quadro molto interessante. Andiamo a vedere i dettagli.

Chi produce di più?

Per prima cosa vediamo quali sono gli Stati principali produttori di vaccini contro la Covid-19.

Come si vede nel Grafico 1, al primo posto troviamo la Cina, con oltre 3,2 miliardi di dosi di vaccino prodotte al 20 settembre 2021. Seguono a distanza l’Unione europea con oltre 1,4 miliardi di dosi, l’India con 844 milioni, gli Stati Uniti con 740 milioni di dosi, e infine la Russia con 128 milioni.
Grafico 1. I principali Paesi produttori di vaccini contro la Covid-19 – Fonte: Airfinity

Chi esporta di più?

Il primato delle esportazioni in valore assoluto, come si vede nel Grafico 2, spetta alla Cina, con quasi un miliardo di dosi esportate (994,5 milioni circa). Segue la Ue con quasi 730 milioni di dosi, quindi gli Stati Uniti (quasi 150 milioni di dosi), l’India (quasi 75 milioni) e la Russia (poco più di 40 milioni).
Grafico 2. I principali Paesi esportatori di vaccini contro la Covid-19 per numero di dosi esportate – Fonte: Airfinity
Tuttavia se guardiamo nel Grafico 3 alla percentuale della produzione che viene esportata, l’Unione europea sale al primo posto, con il 50,8 per cento, a distanza dalla Russia, seconda con il 32,2 per cento, e dalla Cina, terza con il 31 per cento scarso.
Grafico 3. I principali Paesi esportatori di vaccini contro la Covid-19 per percentuale della produzione interna esportata. Fonte: Airfinity
Gli Stati Uniti sono poi poco sopra il 20 per cento, il Regno Unito poco sopra il 10 per cento e l’India al 9 per cento scarso.

I numeri dell’Ue

In particolare per quanto riguarda l’Unione europea, è vero come afferma von der Leyen che su una produzione totale di oltre 1,4 miliardi di dosi, più di 700 milioni sono andate ai cittadini europei (706 milioni circa) e più di 700 milioni a cittadini stranieri (730 milioni scarsi).

È vero inoltre che nessun’altra regione del mondo abbia una percentuale che si avvicini a quella dell’Ue. I grandi Paesi che hanno le percentuali di produzione esportata più elevate, Russia e Cina, non arrivano a un terzo, mentre la Ue supera la metà.

In conclusione

L’Unione europea, oltre ad essere la potenza mondiale con una percentuale di popolazione vaccinata seconda solo a quella della Cina, è anche la seconda per quantità di vaccini esportati in valore assoluto e prima per percentuale di export sulla produzione totale di vaccini contro la Covid-19.

La Ue infatti esporta la metà, leggermente abbondante, della propria produzione. Russia e Cina, seconda e terza in questa classifica, si fermano al 32 e 31 per cento circa.

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