Il liceo del Made in Italy è un’opera incompiuta

Il 24 gennaio aprono le iscrizioni al nuovo percorso di studi, su cui però ci sono ancora incertezze
Il ministro
dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, in visita a un istituto scolastico di Napoli. ANSA/CIRO FUSCO
Il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, in visita a un istituto scolastico di Napoli. ANSA/CIRO FUSCO
Aggiornamento 23 gennaio, ore 12 – Il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha annunciato che sono 92 i licei a indirizzo Made in Italy approvati finora sul territorio nazionale: 17 in Sicilia, 12 in Lombardia e nel Lazio, nove in Puglia, otto nelle Marche e in Calabria, sei in Abruzzo, cinque in Toscana, tre in Liguria, Piemonte e Veneto, due in Molise e uno in Basilicata, Emilia-Romagna, Sardegna e Umbria.

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Sono passati più di nove mesi da quando la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha annunciato al Vinitaly che il governo avrebbe creato il liceo del Made in Italy. Da quell’annuncio sono stati fatti alcuni passi avanti: un nuovo percorso di studi è stato effettivamente creato e tra pochi giorni apriranno le iscrizioni degli studenti. «L’istituzione di questo liceo è una parte qualificante del percorso di valorizzazione, promozione e tutela delle eccellenze italiane», ha dichiarato di recente il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara. «Fornirà agli studenti la possibilità di approfondire gli scenari storici, geografici, artistici e culturali dello sviluppo industriale e del tessuto produttivo del nostro Paese​​».

Su questo nuovo liceo però ci sono ancora incertezze, dal percorso di studi alle risorse a disposizione, passando per il numero di scuole dove potersi iscrivere. Su quest’ultimo punto negli scorsi giorni alcuni dirigenti scolastici si sono lamentati delle tempistiche troppo ristrette date dal governo per organizzare dal prossimo settembre l’avvio delle prime classi.

Che cos’è il liceo del Made in Italy

Lo scorso 20 dicembre il Senato ha approvato in via definitiva il disegno di legge «per la valorizzazione, la promozione e la tutela del Made in Italy», che era stato presentato dal governo alla Camera a fine luglio. Questo provvedimento ha introdotto il cosiddetto “liceo del Made in Italy”. L’obiettivo dichiarato dai suoi sostenitori è promuovere le conoscenze e le competenze «connesse al Made in Italy» per migliorare l’incontro tra la domanda e l’offerta di lavoro. 

La nuova legge è ufficialmente entrata in vigore l’11 gennaio. Entro 90 giorni da questa data, quindi entro l’11 aprile 2024, su proposta del Ministero dell’Istruzione e del Merito dovrà essere approvato un regolamento con due obiettivi: definire gli orari degli insegnamenti previsti nei cinque anni del nuovo liceo e stabilire i risultati di apprendimento per gli studenti che lo frequenteranno. La stesura di questo regolamento dovrà rispettare alcuni criteri fissati dalla legge. Tra le altre cose, gli studenti dovranno imparare due lingue straniere e sviluppare «competenze imprenditoriali idonee alla promozione e alla valorizzazione degli specifici settori produttivi del Made in Italy». Alcune delle conoscenze specifiche trasmesse dal nuovo liceo dovranno riguardare «principi e strumenti per la gestione d’impresa» e «tecniche e strategie di mercato per le imprese del Made in Italy».

In attesa dell’approvazione di questo regolamento, è stata prevista una procedura provvisoria in vista del prossimo anno scolastico, quello 2024-2025. Lo scorso 29 dicembre il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha così pubblicato un piano di studi con gli orari degli insegnamenti relativi solo ai primi due anni del nuovo liceo (su questo punto torneremo meglio tra poco).

A differenza di quanto si possa immaginare, il liceo del Made in Italy non sarà un liceo aggiuntivo rispetto ai licei già esistenti. Gli istituti scolastici che vorranno offrire questo nuovo percorso di studi potranno farlo solo sostituendo uno specifico indirizzo del liceo delle scienze umane, quello economico-sociale. Questo non significa che chi è già iscritto all’indirizzo economico-sociale passerà automaticamente al liceo del Made in Italy. Nelle scuole dove sarà attivato il liceo del Made in Italy le classi dell’indirizzo economico-sociale del liceo delle scienze umane andranno semplicemente a esaurirsi, senza avere nuove classi prime.

Nell’anno scolastico attualmente in corso gli alunni iscritti al liceo delle scienze umane con indirizzo economico-sociale sono in totale 83 mila, circa il 6 per cento di tutti gli studenti dei licei italiani, pari a oltre 1,3 milioni. Se oltre ai licei si considerano anche gli istituti tecnici e quelli professionali, il numero complessivo degli studenti delle scuole secondarie di secondo grado (più comunemente chiamate “scuole superiori”) sale a oltre 2,6 milioni.

Le differenze tra i due licei

Come anticipato, a oggi non sono ancora stati stabiliti tutti i dettagli del percorso di studi del liceo del Made in Italy. Per esempio si conoscono solo gli insegnamenti e il numero di ore dei primi due anni, mentre non sono ancora noti quelli dal terzo al quinto anno. Dunque uno studente che dovesse decidere di iscriversi al nuovo liceo lo farebbe senza conoscere tutte le informazioni sugli insegnamenti dell’intero percorso di cinque anni.

In base al piano di studi pubblicato dal ministero, i primi due anni del liceo del Made in Italy prevedono entrambi 891 ore complessive, suddivise su undici insegnamenti (Tabella 1). Le ore di italiano, matematica, storia e geografia, scienze naturali, scienze motorie e religione sono le stesse dei primi due anni dell’indirizzo economico-sociale del liceo delle scienze umane.
Tabella 1. Piano di studi per il biennio del liceo del Made in Italy
Tabella 1. Piano di studi per il biennio del liceo del Made in Italy
Le differenze principali tra i due bienni sono di fatto due. Prima differenza: il liceo del Made in Italy ha le lezioni separate di diritto ed economia, con il doppio delle ore, a scapito delle scienze umane, assenti dal piano di studi. Seconda differenza: al liceo del Made in Italy si insegnerà la storia dell’arte, con meno ore dedicate all’insegnamento della seconda lingua straniera rispetto al liceo delle scienze umane.
Tabella 2. Il piano di studi per l’indirizzo economico-sociale del liceo delle scienze umane
Tabella 2. Il piano di studi per l’indirizzo economico-sociale del liceo delle scienze umane

Una riforma a costo zero

Con quali soldi verrà fatta questa trasformazione? Il nuovo liceo del Made in Italy potrà contare su risorse aggiuntive rispetto a quelle già stanziate? La legge è chiara su questo punto: le nuove classi del liceo del Made in Italy dovranno essere attivate senza esuberi del personale e senza nuovi o maggiori costi per la finanza pubblica. 

Nella relazione tecnica che accompagna il disegno di legge presentato in Parlamento, il governo ha giustificato l’assenza di nuove risorse scrivendo che il nuovo liceo del Made in Italy avrà lo stesso numero di ore dell’indirizzo economico-sociale del liceo delle scienze umane. 

Il Servizio Bilancio del Senato, che analizza gli aspetti economici dei disegni di legge, ha sollevato alcuni dubbi su questo punto, scrivendo in un recente rapporto che  servirebbero «elementi più specifici» per dimostrare l’assenza di nuovi costi. Secondo il Servizio Bilancio, da un lato «andrebbero considerati i fabbisogni relativi ai singoli insegnamenti alla luce delle differenze» tra i due licei. Dall’altro lato, «con riferimento alle attività formative in lingua straniera, andrebbe confermata la disponibilità di docenti in grado di svolgere gli insegnamenti in lingua straniera e le possibilità di rimodulare eventualmente i contingenti disponibili in modo da poter realizzare quanto previsto».

La partecipazione delle scuole

In tutto ciò, finora la partecipazione degli istituti scolastici alla nuova iniziativa voluta dal governo non è stata priva di problemi. In base alle indicazioni del ministero, entro lunedì 15 gennaio 2024 gli istituti scolastici interessati ad attivare le prime classi del liceo del Made in Italy dovranno presentare una richiesta alla Regione e all’Ufficio scolastico regionale, l’organismo che si occupa della gestione amministrativa delle scuole a livello, appunto, regionale. Le iscrizioni al liceo del Made in Italy apriranno il 24 gennaio e termineranno il 10 febbraio. A causa delle incertezze viste sopra e delle tempistiche ristrette, molti istituti scolastici hanno rinunciato ad avviare per il prossimo anno scolastico classi per il nuovo liceo.

Per esempio nella provincia autonoma di Bolzano nessuna scuola ha chiesto l’attivazione del liceo del Made in Italy. «Abbiamo valutato che i tempi erano troppo stretti. Si sarebbe dovuto convocare il collegio docenti e il consiglio d’istituto durante le festività. Ma al di là della tempistica, ci sono una serie di aspetti che vanno presi in considerazione ed esaminati. Per questo abbiamo deciso di aprire un tavolo di confronto. Se le valutazioni saranno positive, si partirà nell’anno scolastico 2025-2026», ha dichiarato al quotidiano online Alto Adige il sovrintendente scolastico Vincenzo Gullotta. Discorso analogo vale per il Friuli Venezia-Giulia, dove al 9 gennaio 2024 nessun istituto aveva mostrato interesse nel creare una prima classe del liceo del Made in Italy. 

In Liguria solo due scuole, una a Savona e una a Genova, hanno avanzato la richiesta di attivare il liceo del Made in Italy. «Il liceo economico sociale doveva essere abrogato, poi è stato cambiato orientamento, nel frattempo il liceo del Made in Italy è rimasto nel limbo», ha dichiarato a la Repubblica Alessandro Cavanna, preside di un liceo genovese e coordinatore della “Rete ligure dei licei a indirizzo economico e sociale”. «Come Rete non abbiamo nulla contro questo nuovo indirizzo ma è innegabile che ci sia stata troppa confusione normativa e ora le famiglie sono disorientate». Il Sole 24 Ore ha raccolto dichiarazioni simili da parte di dirigenti scolastici in grandi città come Milano e Torino.

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