Il 20 novembre il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini ha scritto sui social di essere «già al lavoro per capire se sia possibile bloccare gli aumenti delle multe stradali dovuti ad un automatismo del Codice della strada». «In un momento di difficoltà come questo tartassare ulteriormente i cittadini italiani è ingiusto e dannoso», ha aggiunto il leader della Lega. 

Ma è vero che esiste un meccanismo automatico che periodicamente porta a un aumento delle sanzioni per le violazioni commesse alla guida di un veicolo? Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza.

L’articolo 195 del Codice della strada, l’insieme di norme che regolano la circolazione sulle strade, stabilisce che ogni due anni il valore delle cosiddette «sanzioni amministrative pecuniarie», quelle più comunemente chiamate multe, va aggiornato «in misura pari all’intera variazione, accertata dall’Istat, dell’indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (media nazionale) verificatasi nei due anni precedenti». Detta altrimenti, il valore delle multe va aggiornato, al rialzo o al ribasso, per seguire l’andamento dell’inflazione, in questo caso monitorata con l’indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (Foi). Secondo i dati Istat più aggiornati, a ottobre 2022 il Foi è aumentato del 3,3 per cento rispetto al mese precedente, dell’11,5 per cento rispetto a ottobre 2021 e del 14,9 per cento rispetto a ottobre 2020. 

Dunque, se entro la fine dell’anno questa tendenza al rialzo fosse confermata, c’è il rischio che le multe per le violazioni stradali possano aumentare del 15 per cento circa. Affinché questo avvenga, spiega l’articolo 195 del Codice della strada, entro il «1° dicembre di ogni biennio» il ministro della Giustizia, quello dell’Economia e delle Finanze e quello delle Infrastrutture e dei Trasporti devono fissare i «nuovi limiti delle sanzioni amministrative». In questo caso, nel governo Meloni i ministri chiamati in causa sono rispettivamente Carlo Nordio (Fratelli d’Italia), Giancarlo Giorgetti (Lega) e il già citato Salvini. 

L’ultima volta che il valore delle multe è stato rivalutato è avvenuto alla fine del 2020, due anni fa, quando però l’andamento dell’inflazione era stato di fatto stabile, tant’è che c’era stata una leggera riduzione delle sanzioni, pari allo 0,2 per cento. 

Secondo l’agenzia stampa parlamentare Public Policy, la Lega starebbe cercando di inserire il blocco dell’adeguamento all’inflazione delle multe già nel disegno di legge di Bilancio, che deve essere ancora approvato dal governo, per poi essere presentato in Parlamento e ricevere il via libera definitivo entro la fine dell’anno.