Il 31 luglio, durante la festa della Lega a Milano Marittima (Ravenna), il segretario Matteo Salvini ha ribadito (min. 24:25) un concetto espresso più volte negli ultimi giorni, ossia quello di voler proporre agli alleati che «alcuni ministri, almeno quelli più importanti» siano decisi e annunciati prima del voto, «per una questione di serietà».
Così come per i ministri, nel centrodestra è molto attivo anche il dibattito intorno al nome del candidato alla presidenza del Consiglio. Per esempio, il 27 luglio, al termine di un vertice tra i leader di Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia, è stato stabilito che in caso di vittoria del centrodestra alle elezioni del 25 settembre il presidente del Consiglio sarà indicato dal partito che prenderà più voti.
Quella di annunciare il proprio candidato presidente e i ministri prima delle elezioni è una pratica molto in voga tra i partiti italiani, non solo di centrodestra: di recente anche il segretario del Partito democratico Enrico Letta si è dichiarato «pronto a fare il front runner» di una eventuale coalizione di centrosinistra, così come il leader di Azione Carlo Calenda, che si è detto «pronto a candidarsi se Draghi non è disponibile». In realtà, in base alla legge elettorale attualmente in vigore e alla Costituzione, il presidente del Consiglio, i ministri e tutti i rappresentanti del governo non sono scelti dagli elettori, ma vengono nominati dopo le elezioni dal presidente della Repubblica, al termine delle consultazioni con i partiti.
Così come per i ministri, nel centrodestra è molto attivo anche il dibattito intorno al nome del candidato alla presidenza del Consiglio. Per esempio, il 27 luglio, al termine di un vertice tra i leader di Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia, è stato stabilito che in caso di vittoria del centrodestra alle elezioni del 25 settembre il presidente del Consiglio sarà indicato dal partito che prenderà più voti.
Quella di annunciare il proprio candidato presidente e i ministri prima delle elezioni è una pratica molto in voga tra i partiti italiani, non solo di centrodestra: di recente anche il segretario del Partito democratico Enrico Letta si è dichiarato «pronto a fare il front runner» di una eventuale coalizione di centrosinistra, così come il leader di Azione Carlo Calenda, che si è detto «pronto a candidarsi se Draghi non è disponibile». In realtà, in base alla legge elettorale attualmente in vigore e alla Costituzione, il presidente del Consiglio, i ministri e tutti i rappresentanti del governo non sono scelti dagli elettori, ma vengono nominati dopo le elezioni dal presidente della Repubblica, al termine delle consultazioni con i partiti.