Pochi giorni fa il deputato Di Battista (M5S) ha citato i numeri del reddito medio nelle regioni del Mezzogiorno italiano, mettendolo a confronto con quello di Grecia e Germania. Anche se, stando ai dati più recenti, non è vero che il nostro Meridione ha un reddito medio inferiore a quello della Grecia, il divario tra Nord e Sud resta ancora molto marcato.



Un tema che, se non è certo nuovo, non entra abbastanza spesso nel dibattito pubblico italiano: una delle ultime volte in cui i media se ne sono occupati è stata in occasione del rapporto Svimez 2015, che a fine ottobre ha mostrato un timido +0,1% nella crescita economica, il primo aumento da sette anni a questa parte. Pochi mesi fa ne ha parlato anche l’Economist, in un articolo che si intitolava “una storia di due economie” in cui si trattava l’anomalia di “un divario più profondo del normale”.



Nel 2014 il Pil pro capite delle regioni settentrionali, secondo i dati Istat pubblicati lo scorso novembre, era di 32 mila euro. Nel Mezzogiorno invece era di poco superiore a 17.500 euro. Data la forte discrepanza, abbiamo deciso di dedicare “il numero della settimana” proprio alla differenza tra le due cifre, oltre 14.400 euro.



Le regioni meridionali sono poco più ricche della Grecia, dove il Pil pro capite si ferma a 16.250 euro, mentre il Nord non è troppo distante dalla Germania, che ha una ricchezza media di 35.402 euro. Qualche altra cifra, con l’indicazione delle fonti utilizzate, nella nostra analisi della dichiarazione di Di Battista.



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