Il 28 ottobre, a pochi giorni dal suo insediamento, il ministro della Salute Orazio Schillaci ha annunciato la sospensione della pubblicazione del bollettino con i dati giornalieri sull’andamento della pandemia di Covid-19 in Italia. Due giorni dopo il governo ha poi smesso di rendere pubbliche le cifre sui contagi, i ricoveri e i decessi giornalieri, senza chiarire i passaggi successivi. Durante una conferenza stampa, Schillaci ha sottolineato che i dati rimanevano «in qualunque momento a disposizione delle autorità competenti».
Venerdì 4 novembre, senza un avviso ufficiale, il database con i dati sulla Covid-19 è stato aggiornato, ma non con statistiche settimanali: in un solo caricamento sono infatti stati inseriti i dati dei singoli giorni dei sette giorni precedenti. I dati di venerdì non contenevano però quelli del giorno stesso, nonostante sarebbe stato ragionevole attenderseli.
Insomma, la prima decisione del governo Meloni sulla comunicazione dei dati relativi alla pandemia è stata tutt’altro che chiara. In Europa e nel resto del mondo, ci sono alcuni Paesi che continuano a diffondere le statistiche giornaliere sulla Covid-19, mentre altri hanno deciso da tempo di pubblicare i numeri settimanalmente.
Venerdì 4 novembre, senza un avviso ufficiale, il database con i dati sulla Covid-19 è stato aggiornato, ma non con statistiche settimanali: in un solo caricamento sono infatti stati inseriti i dati dei singoli giorni dei sette giorni precedenti. I dati di venerdì non contenevano però quelli del giorno stesso, nonostante sarebbe stato ragionevole attenderseli.
Insomma, la prima decisione del governo Meloni sulla comunicazione dei dati relativi alla pandemia è stata tutt’altro che chiara. In Europa e nel resto del mondo, ci sono alcuni Paesi che continuano a diffondere le statistiche giornaliere sulla Covid-19, mentre altri hanno deciso da tempo di pubblicare i numeri settimanalmente.