I «50 milioni di euro»
I dati sono contenuti in un comunicato stampa
pubblicato il 21 giugno dalla Guardia di Finanza, che ha riassunto le statistiche principali del bilancio sulla sua attività operativa relativa al 2020. Abbiamo contattato l’ufficio stampa della Guardia di Finanza, che ci ha spiegato come il bilancio non sia pubblico e che i dati del comunicato siano gli unici pubblicamente consultabili.
Nel comunicato
si legge (pag. 3) che l’anno scorso i controlli dei finanzieri «hanno permesso di intercettare oltre 50 milioni di euro indebitamente percepiti e circa 13 milioni di euro di contributi richiesti e non ancora riscossi» per quanto riguarda i percettori del reddito di cittadinanza. «Per le ipotesi di reato previste dalla normativa di settore» sono stati denunciati «5.868 soggetti», e «tra questi figurano anche soggetti intestatari di ville e autovetture di lusso, evasori totali, persone dedite a traffici illeciti e facenti parte di associazioni criminali di stampo mafioso, già condannate in via definitiva». Abbiamo chiesto all’ufficio stampa della Guardia di Finanza se i «50 milioni» siano tutti relativi ai versamenti mensili del reddito di cittadinanza, e non ad altri versamenti indebiti, legati ad altre misure di sostegno al reddito o simili (per esempio l’indennità da disoccupazione o la pensione di invalidità) rilevate con i controlli sui percettori del reddito di cittadinanza. Al momento della pubblicazione dell’articolo siamo ancora in attesa di una risposta.
Questi sono gli unici dati relativi al reddito di cittadinanza contenuti nel comunicato. Tra le cifre citate da Silvestroni solo quella di «50 milioni» ha dunque un collegamento con il sussidio. Per avere un ordine di grandezza, sottolineiamo che i «50 milioni» indebitamente percepiti
equivalgono allo 0,7 per cento del limite di spesa di oltre 7 miliardi di euro fissato per finanziare il reddito di cittadinanza nel 2020. I circa 5.900 soggetti denunciati
equivalgono poi allo 0,3 per cento delle circa 1,6 milioni di domande accolte per il sussidio al termine del 2020. Si tratta insomma di percentuali inferiori all’1 per cento.
Ma vediamo le altre cifre menzionate dal deputato di Fratelli d’Italia a che cosa fanno riferimento.