Fratelli d’Italia non la dice tutta sull’attuazione del PNRR

Il partito festeggia il raggiungimento degli obiettivi del piano, ma dimentica i ritardi nella spesa
Pagella Politica
Il 9 dicembre Fratelli d’Italia ha scritto sui social network che la Corte dei Conti ha confermato che «gli obiettivi previsti dall’Italia in relazione ai fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) sono stati conseguiti nei tempi». «Un’altra riprova della concretezza del governo Meloni», ha commentato il partito, condividendo un articolo del Secolo d’Italia intitolato: “PNRR, la Corte dei Conti promuove il governo: ‘Raggiunti tutti gli obiettivi del semestre’”.

Ma l’attuazione del PNRR sta davvero andando così bene? Il post di Fratelli d’Italia omette una parte importante di quanto detto dalla Corte dei Conti.

Gli obiettivi raggiunti

Il 9 dicembre la Corte dei Conti, incaricata di vigilare sulla gestione dei fondi pubblici, ha pubblicato la relazione semestrale sull’attuazione del PNRR, riferita ai primi sei mesi del 2024. La relazione conferma che il governo ha raggiunto entro giugno tutti e 39 gli obiettivi necessari per richiedere l’erogazione degli 8,7 miliardi di euro della sesta rata del piano.

Questo risultato non è una sorpresa. Già a luglio, il governo aveva chiesto formalmente la sesta rata alla Commissione europea e presentato al Parlamento una relazione in cui spiegava come erano stati raggiunti gli obiettivi per la prima metà del 2024. A fine novembre, la Commissione europea ha dato una valutazione preliminare positiva all’erogazione della sesta rata, anche se al momento i soldi devono ancora arrivare.

I ritardi nella spesa

È vero che l’Italia ha rispettato le scadenze per gli obiettivi concordati con l’Unione europea, ma Fratelli d’Italia non menziona i ritardi nella spesa dei fondi, certificati nella stessa relazione della Corte dei Conti.

«Se sul fronte del conseguimento degli obiettivi europei il percorso attuativo del PNRR si mantiene in linea con le scadenze concordate, dal lato dell’avanzamento finanziario, come già messo in luce in occasione di precedenti Relazioni, l’andamento della spesa sostenuta continua ad evidenziare scostamenti rispetto al cronoprogramma», ha scritto la Corte dei Conti. In pratica, l’Italia sta spendendo meno risorse del previsto, un problema che rischia di rallentare la crescita economica legata ai fondi europei.
Al 30 settembre 2024 erano stati spesi meno di 58 miliardi di euro, circa il 30 per cento degli oltre 194 miliardi disponibili. Questa cifra rappresenta solo il 66 per cento delle risorse programmate per il 2024. Nei primi nove mesi dell’anno sono stati spesi 12,6 miliardi di euro, meno di un terzo della tabella di marcia e circa il 60 per cento di quanto stimato nel Documento programmatico di bilancio (DPB), che a ottobre aveva già rivisto al ribasso le previsioni di spesa. 

I ritardi di spesa riguardano tutte le “Missioni” del PNRR, che raggruppano gli investimenti e le riforme del piano, sebbene alcune “Missioni” siano più in ritardo di altre. La “Missione 3”, dedicata agli interventi per le “Infrastrutture per una mobilità sostenibile”, è quella messa meglio, per così dire: finora è stato speso l’87 per cento delle risorse previste dalla tabella di marcia. La “Missione 5”, dedicata agli interventi per “Inclusione e coesione”, è quella più indietro, con il 27 per cento delle risorse spese rispetto alle previsioni.

Spendere meno del previsto significa che sarà necessario un impegno maggiore nei prossimi due anni per completare il piano. Dai ritardi «emerge con evidenza lo sforzo richiesto negli ultimi semestri del PNRR a tutti i soggetti coinvolti nella realizzazione delle iniziative progettuali, al fine di assicurarne la finalizzazione nei tempi previsti», ha concluso la Corte dei Conti.

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