Questo articolo fa parte del progetto collaborativo Elections24Check, a cui partecipano oltre 40 organizzazioni guidate dalla European Fact-Checking Standards Network per contrastare la disinformazione sulle elezioni europee del 2024. 

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In Italia la campagna elettorale per le elezioni europee, che si sono tenute dal 6 al 9 giugno nei 27 Stati membri dell’Unione europea, ha visto i principali partiti di destra italiani, in particolar modo la Lega guidata da Matteo Salvini, diffondere molti contenuti fuorvianti o falsi contro l’Unione europea, accusata di voler imporre il consumo di insetti a scapito della cosiddetta “dieta mediterranea”.

Dalla farina di grillo agli insetti fritti, i partiti di destra italiani – e non solo loro, come vedremo – hanno usato spesso questa narrazione per presentarsi come difensori delle tradizioni culinarie del nostro Paese. Più nel dettaglio, durante la campagna elettorale sono stati veicolati, tramite dichiarazioni fuorvianti e contenuti dimostrabilmente falsi, tre tipi di messaggi sul tema degli insetti e dell’alimentazione: 

1. L’Unione europea e chi la supporta vogliono obbligare i cittadini a mangiare gli insetti.
2. I cibi a base di insetti penalizzano gli agricoltori e gli allevatori.
3. I ricchi – identificati spesso con il termine élites – vogliono tenere per loro il cibo “vero” e riservare invece agli altri cittadini il cibo “sintetico”.

Questa retorica rimanda a una narrazione di disinformazione ormai nota nell’Unione europea, che circola almeno dall’inizio del 2023 e che di recente è tornata di attualità dopo le proteste degli agricoltori nei confronti delle autorità europee e nazionali. Questo filone della disinformazione non ha riguardato solo l’Italia, ma anche altri Stati membri, diffondendo in diversi casi panico ingiustificato e complotti vari.

 

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