Quanto sono in ritardo i treni italiani, in quattro grafici

I dati di Trenitalia più aggiornati arrivano fino al 2023, ma sono pochi e lacunosi
Ansa
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Negli ultimi mesi i treni italiani hanno subito molti ritardi e cancellazioni in tutto il Paese. Di recente, nella mattinata del 16 ottobre, per un guasto sulla linea tra Milano e Venezia i treni ad alta velocità e i regionali hanno accumulato ritardi superiori a un’ora e la circolazione è stata ripristinata solo dopo alcune ore, a seguito dell’intervento dei tecnici di Trenitalia. Due settimane prima, invece, ha fatto discutere il blocco di tutti i treni in partenza dalla stazione di Roma Termini, provocato da un altro guasto avvenuto il 2 ottobre, che ha causato cancellazioni e ritardi in tutta Italia.  

Ma quanto sono puntuali i treni nel nostro Paese? Per capirlo abbiamo analizzato le più recenti “Relazioni sulla qualità del servizio” che Trenitalia pubblica ogni anno [1]. Queste relazioni contengono una serie di informazioni sul numero di treni in ritardo e quelli soppressi, sebbene i dati siano pochi e lacunosi.

Quanti treni partono in ritardo

Nelle sue relazioni Trenitalia fornisce dati poco dettagliati sui ritardi dei treni in partenza: l’azienda fa semplicemente una distinzione tra treni partiti con meno di cinque minuti di ritardo e quelli con ritardi superiori a cinque minuti. In pratica, secondo questa distinzione, un treno con un ritardo in partenza di dieci minuti è considerato come un treno con un ritardo di mezz’ora. 

Nel 2023, ultimo anno per cui sono disponibili i dati, è partito con oltre cinque minuti di ritardo il 10,9 per cento dei treni di media e lunga percorrenza (Frecciarossa, Frecciargento, Frecciabianca e Intercity), il 6,6 per cento dei treni regionali e il 29,1 per cento dei treni internazionali. Tra l’altro, questi dati non tengono conto di scioperi o eventi eccezionali.