Fino ad oggi, il Partito democratico è quello che si è espresso in maniera più decisa sulla crisi in corso, condannando l’invasione russa dei territori del Donbass e condividendo la linea dettata dall’Ue.
Il 21 febbraio, durante la Direzione nazionale del Pd, il segretario Enrico Letta
ha per esempio detto che «l’uso della forza e della morte per cambiare i confini è tutto ciò contro cui per una democrazia vale la pena lottare», aggiungendo: «La scelta di Putin di riconoscere il Donbass è inaccettabile, Italia e Unione europea devono condannarla». Il Pd
ha inoltre richiesto la convocazione del Parlamento proprio per discutere della «situazione straordinaria» che si è creata nell’est Europa.
Anche il Movimento 5 stelle ha accolto la linea europea, seppur con qualche riserva. Il 22 febbraio il leader Giuseppe Conte
ha affermato, parlando con la stampa, che «l’Unione deve rispondere con una sola voce, in modo compatto» alla crisi, aggiungendo che la decisione di inasprire le sanzioni nei confronti della Russia «ci sta tutta». Allo stesso tempo però Conte ha ribadito che è importante mantenere aperta la linea del dialogo e «valutare anche il nostro interesse nazionale».
Ricordiamo che il “Contratto di governo” firmato a maggio 2018 da M5s e Lega, a sostegno del primo governo Conte,
aveva promesso, tra le altre cose, di eliminare le sanzioni imposte dall’Ue alla Russia nel 2014, in seguito all’annessione della Crimea (promessa poi non mantenuta).
Per ora, il leader Matteo Renzi non ha commentato la situazione ucraina, preferendo
concentrarsi sui casi giudiziari in cui è implicato. Nel prossimo fine settimana è comunque convocata a Roma l’assemblea del partito, durante la quale
si parlerà «di tutto», ha promesso Renzi, «dalla crisi ucraina all’inflazione». Laura Garavini, senatrice di Iv e responsabile Esteri del partito,
ha condannato le azioni russe e affermato che «sanzioni immediate e una risposta compatta di tutti gli alleati occidentali» rappresentano una risposta «giusta ed efficace nei confronti del Cremlino».
Il segretario di Sinistra italiana Nicola Fratoianni ha espresso la sua posizione il 22 febbraio, ospite su La7, quando
ha criticato sia le mosse di Putin che quelle della Nato, oltre alla mancanza di forza dimostrata dall’Ue, incapace a suo dire di imporre la propria visione sugli interessi russi e statunitensi.