I nuovi dati sul 2 per mille ai partiti, in quattro grafici

Il Partito Democratico rimane ancora il più scelto dai contribuenti, mentre Fratelli d’Italia è in calo rispetto alla scorso anno
ANSA/FABIO CIMAGLIA
ANSA/FABIO CIMAGLIA
Il 23 gennaio il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha pubblicato i nuovi dati del 2 per mille relativi alle dichiarazioni del 2024, basate sui redditi del 2023. Dal 2014 i contribuenti italiani possono indicare ogni anno nella dichiarazione dei redditi a quale partito politico destinare una piccola quota dell’Irpef che devono versare allo Stato. 

Grafici alla mano, vediamo quali sono i partiti che hanno ricevuto più soldi dai contribuenti nell’ultimo anno, come variano le scelte tra le regioni e come sono cambiate rispetto al passato.

Quali partiti hanno avuto più soldi

L’anno scorso, circa 2,1 milioni di contribuenti italiani (il 4,9 per cento del totale) hanno scelto di dare il proprio 2 per mille a un partito, distribuendo tra le varie forze politiche 29,8 milioni di euro. Questo dato è in aumento sia rispetto al 2023 (4,2 per cento) sia rispetto al 2022 (3,5 per cento). 

Anche nel 2024 il Partito Democratico è stato il partito che ha beneficiato di più del 2 per mille. Il PD è stato scelto da quasi il 31 per cento dei contribuenti e ha incassato 10,3 milioni di euro. Al secondo posto c’è Fratelli d’Italia, che è stata scelta dal 19 per cento dei contribuenti ottenendo 5,7 milioni di euro, mentre al terzo posto c’è il Movimento 5 Stelle con l’11,7 per cento delle scelte e 2,7 milioni di euro incassati. Il partito di Giuseppe Conte ha deciso di accedere al 2 per mille solo due anni fa. Più staccati ci sono Europa Verde e Sinistra Italiana, che sono stati scelti rispettivamente dal 6,5 per cento e dal 5,5 per cento dei contribuenti, ottenendo ognuno circa 1,4 milioni di euro. 

Più indietro troviamo la Lega per Salvini premier con il 4,4 per cento delle scelte e 1,6 milioni di euro ottenuti, a cui si aggiungono gli 1,8 milioni di euro della Lega per l’indipendenza della Padania, il partito da cui è nata la Lega e che risulta ancora in attività, per un totale di circa 4 milioni. Se si considerano i due partiti insieme, l’anno scorso la Lega aveva ottenuto circa 6,2 milioni di euro dal 2 per mille.

Tra i partiti minori, Più Europa è stata scelta dal 2,8 per cento dei contribuenti (821 mila euro di incassi), Italia Viva è stata scelta dal 2,7 per cento (1,1 milioni di euro), mentre Azione dal 2,6 per cento (1,2 milioni di euro). Dietro ad Azione c’è Forza Italia, con il 2,2 per cento di scelte e circa 800 mila euro ottenuti e poi Sud Chiama Nord, il partito di Cateno De Luca, con il 2,1 per cento delle scelte e circa 270 mila euro ricevuti. Altri 17 partiti hanno invece ottenuto meno del 2 per cento delle scelte.

L’importo medio per scelta

Un dato interessante da analizzare è l’importo versato da ciascun contribuente, perché consente di vedere quale partito ha i contribuenti più “benestanti”. Questo numero si ottiene dividendo il 2 per mille spettante per il numero di scelte. L’anno scorso l’importo medio per ogni scelta è stato pari a 14,5o euro, in aumento rispetto al 2023, quando è stato pari a 13,80 euro.

Come nel 2023, anche nel 2024 Azione è il partito con i contribuenti più “benestanti”. Il partito guidato da Carlo Calenda ha ottenuto in media 24 euro dai contribuenti che lo hanno scelto. A seguire, con 20 euro in media ci sono la Südtiroler Volkspartei – il partito autonomista dell’Alto Adige – e Italia Viva, seguiti con 17,8 euro da Forza Italia. I contribuenti che hanno scelto il PD hanno invece destinato in media 16,4 euro, seguiti da quelli che hanno scelto i Radicali Italiani (15,9 euro), da quelli di Fratelli d’Italia (14,8 euro) e da quelli di Più Europa (14,4 euro).

La donazione media per chi ha scelto Più Europa è stata pari a 14,4 euro, per Sinistra Italiana è stata di 12,7 euro, per la Lega è stata di 12,6 euro. Il Movimento 5 Stelle ha ricevuto in media donazioni di 11,5 euro, mentre Europa Verde di circa 11 euro.

Il 2 per mille a livello regionale

In termini percentuali, il Partito Democratico è stato il partito più scelto in tutte le regioni tranne che in Sicilia, Valle d’Aosta, Trentino-Alto Adige e Friuli-Venezia Giulia. In Sicilia ha prevalso Sud Chiama Nord, in Valle d’Aosta l’Union Valdôtaine, in Trentino-Alto Adige il Südtiroler Volkspartei, mentre in Friuli-Venezia Giulia Fratelli d’Italia.

Sempre in termini percentuali, l’Emilia Romagna è stata la regione dove il Partito Democratico è stato scelto di più, mentre Fratelli d’Italia ha ottenuto più scelte in Friuli-Venezia Giulia. Il Movimento 5 Stelle ha ottenuto il suo risultato migliore in Basilicata, la Lega lo ha ottenuto in Lombardia mentre Forza Italia in Calabria. La migliore regione per Sinistra Italiana è stata la Toscana, mentre per Europa Verde è stato il Trentino-Alto Adige. Azione ha invece ottenuto il maggior numero di scelte in Lombardia, mentre Italia Viva in Toscana.

Com’è cambiato il 2 per mille negli anni

Le scelte del 2024 sono simili a quelle dell’anno precedente, sebbene si sia interrotta la crescita di Fratelli d’Italia. Lo scorso anno il partito di Meloni è stato scelto dal 18,6 per cento dei contribuenti, in calo rispetto al 20 per cento dell’anno prima. Il Partito Democratico è invece rimasto stabile al primo posto.

Per quanto riguarda gli altri partiti, nel 2024 il Movimento 5 Stelle ha registrato una lieve crescita delle scelte rispetto all’anno precedente (dal 10 all’11,7 per cento), così come Sinistra Italiana, che è passato dal 4,3 al 5,4 per cento e di Europa Verde, che è passato dal 4,6 al 6,5 per cento. Italia Viva è calata dal 3,3 al 2,7 per cento, mentre la Lega è passata dal 5,3 al 6,2 per cento.

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