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La commissione Contenziosa del Senato, l’organo che decide sui ricorsi interni a Palazzo Madama, il 25 giugno ha annullato la delibera dell’Ufficio di presidenza dell’ottobre 2018 che aveva deciso il taglio dei vitalizi agli ex parlamentari.
Ricordiamo che i vitalizi furono aboliti dal governo Monti nel 2011, ma con effetti per il futuro. La delibera in questione – che aveva fatto seguito a una analoga della Camera dei deputati del luglio 2018 – aveva invece portato, con effetto retroattivo, a un taglio anche dei vitalizi antecedenti al 2011.
Il M5s, il Pd e la Lega si sono immediatamente espresse contro questa decisione ma è nato un piccolo giallo sulla sua paternità.
Il giallo su chi è il “colpevole”
La deputata del M5s Carla Ruocco aveva scritto su Twitter il 25 giugno sera, secondo quanto riportato in uno screenshot postato dall’attore Luca Bizzarri, che «la commissione Contenzioso del Senato con un colpo di coda e grazie ai voti della Lega ripristina i vitalizi aboliti grazie al M5s» (più tardi, come vedremo, la deputata ha cancellato il tweet e ne ha scritto uno leggermente differente).
Opposta la ricostruzione del leader della Lega, Matteo Salvini, che sempre il 25 giugno sera e sempre su Twitter aveva scritto: «Il ripristino dei vitalizi per gli ex senatori deciso stasera da questa commissione del Senato è una vergogna. La Lega si è opposta oggi e si opporrà sempre al ritorno dei vecchi privilegi».
Chi dei due ha ragione?
La delibera annullata
La delibera annullata ieri era stata originariamente approvata il 16 ottobre 2018, quanto l’Ufficio di presidenza del Senato aveva stabilito in particolare la «rideterminazione su base contributiva degli assegni vitalizi (…) relativi agli anni di mandato svolti fino al 31 dicembre 2011». Cioè di fatto un ricalcolo del loro importo e una riduzione, visto che il sistema contributivo successivo al 2011 è meno vantaggioso di quello in vigore in precedenza.
Secondo quanto riferito il 25 giugno, subito dopo l’annullamento, da Maurizio Paniz, ex deputato di Forza Italia e avvocato che ha difeso nel ricorso contro la delibera la maggior parte degli ex senatori che l’avevano contestata, «la delibera è stata annullata perché ritenuta ingiustificata a fronte della giurisprudenza consolidata della Corte Costituzionale e del diritto dell’Unione europea».
Contro questo annullamento è comunque possibile fare ricorso al Consiglio di Garanzia, altro organo interno al Senato che decide sui ricorsi presentati contro le decisioni della Commissione contenziosa.
Ma, capito cosa è stato annullato e – forse – il perché, resta da capire il “chi”.
I possibili “colpevoli”
La commissione Contenziosa del Senato – quando giudica su ricorsi che riguardano atti del Senato non presentati da dipendenti di Palazzo Madama – si compone di cinque membri, tre politici e due “laici”. I tre politici “titolari” (sono previsti dei supplenti, ma in questo caso non sono serviti) sono il presidente Giacomo Caliendo, di Forza Italia, Simone Pillon, della Lega, e Alessandra Ricciardi, eletta con il M5s e da poco passata alla Lega.
I membri “laici” sono stati nominati dalla presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati (Forza Italia) tra «magistrati a riposo delle supreme magistrature ordinaria e amministrative, professori ordinari di università in materie giuridiche, anche a riposo, e avvocati dopo venti anni d’esercizio». I due “titolari”, Cesare Martellino e Alessandro Mattoni, secondo quanto riporta l’AdnKronos non erano però presenti alla votazione, e sono quindi stati sostituiti dai due membri “supplenti” Gianni Ballarani e Giuseppe Dalla Torre.
La ricostruzione del voto
Della votazione del 25 giugno sull’annullamento del taglio dei vitalizi non c’è un resoconto ufficiale sul sito del Senato. Tuttavia fonti parlamentari citate dall’Agi – e il resoconto unanime di numerose e autorevoli testate, come il Corriere della Sera o l’AdnKronos lo conferma – sostengono che i voti a favore siano stati tre: quelli del presidente Caliendo e dei due membri laici. Contrari invece i senatori della Lega Pillon e Ricciardi.
Dunque ha ragione Matteo Salvini nel sostenere che la Lega si sia opposta mentre è errata la ricostruzione di Carla Ruocco.
E che quello della Ruocco fosse un errore lo dimostra anche il fatto che il suo tweet in cui accusava la Lega è sparito, sostituito da uno in cui si legge che «la commissione Contenziosa del Senato con un colpo di coda, grazie ai membri laici voluti dal Centrodestra, ripristina i vitalizi».
Il “colpevole” insomma è cambiato ed è ora coerente con quanto affermato da Salvini e quanto ricostruito dalle fonti di stampa che abbiamo visto.
In conclusione
La commissione Contenziosa del Senato ha annullato la delibera dell’Ufficio di presidenza del 16 ottobre 2018, che aveva deciso il taglio dei vitalizi agli ex parlamentari, grazie ai voti del presidente Caliendo (di Forza Italia) e dei due membri laici (nominati dalla presidente del Senato Alberti Casellati, di Forza Italia). Contro hanno invece votato i due senatori della Lega Pillon e Alberti.
L’accusa di Carla Ruocco alla Lega era dunque infondata, come testimoniano non solo le ricostruzioni del voto ma anche la marcia indietro della deputata del M5s.
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