Il rilancio della campagna vaccinale arriva quando di fatto si è ormai fermata

Contro la nuova ondata, il governo vuole ampliare la platea dei beneficiari della quarta dose, ma le somministrazioni sono molto poche ormai da tempo
ANSA/MASSIMO PERCOSSI
ANSA/MASSIMO PERCOSSI
Questa settimana è atteso l’annuncio del governo per il rilancio della campagna vaccinale contro la Covid-19. Secondo fonti stampa, sarà autorizzato l’inizio delle vaccinazioni con la quarta dose per tutti gli over 60 e i soggetti fragili, con l’obiettivo di fronteggiare la nuova ondata di contagi che sta colpendo l’Italia. 

La scorsa settimana, il ministro della Salute Roberto Speranza ha invitato le persone over 80 e chi vive nelle residenze sanitarie assistenziali (Rsa) a fare subito la quarta dose, senza aspettare l’autunno. In contemporanea, il governo ha lanciato una campagna pubblicitaria su televisioni, radio e internet diretta proprio a queste categorie, per invitarle a vaccinarsi. 

Numeri alla mano, il rilancio della campagna vaccinale arriva quando ormai quest’ultima si è di fatto fermata da tempo.

Quanti sono i vaccinati

A oggi in Italia ha ricevuto almeno una dose di vaccino contro la Covid-19 l’85,8 per cento della popolazione totale, l’84,3 per cento ha concluso il ciclo vaccinale primario (due dosi o una, a seconda del vaccino utilizzato), il 67,3 per cento ha ricevuto una terza dose e il 2,3 per cento la quarta.

Un 4,6 per cento della popolazione non si è mai vaccinato, ma è guarito dalla Covid-19 negli ultimi 180 giorni ed è quindi, almeno parzialmente, protetto. In questa situazione si trovano oltre il 23 per cento dei bambini tra i 5 e gli 11 anni e l’8 per cento dei ragazzi tra i 12 e i 19 anni. 

In base ai numeri, la terza dose ha avuto un’adesione molto più bassa rispetto alle prime due, nonostante alzi la protezione contro le forme gravi della malattia Covid-19. Per esempio, circa un 10 per cento delle persone sopra i 50 anni non l’ha ancora ricevuta. Tra i più giovani, le percentuali salgono fino al 34 per cento tra i 20 e i 29 anni  e al 38 per cento tra i 12 e i 19 anni.

Quante somministrazioni si fanno

Nell’ultima settimana in Italia si sono fatte in media 14,3 mila somministrazioni al giorno. Di queste somministrazioni, il 3 per cento sono in media prime dosi, il 3 per cento seconde dosi, il 44 per cento terze dosi e il 50 per cento quarte dosi. 

La media delle somministrazioni è più o meno stabile da un mese e mezzo, dopo essersi ridotta rispetto ai numeri che si registravano a maggio, quando venivano fatte tra le 25 e le 30 mila dosi al giorno. In generale, le somministrazioni sono in calo più o meno costante dal picco di 700 mila che si raggiunse a gennaio, quando venivano fatte prevalentemente terze dosi.

A livello regionale, il Veneto è la regione che in media sta somministrando più dosi, vaccinando lo 0,04 per cento della popolazione ogni giorno. Dopo troviamo Liguria e Valle d’Aosta, mentre all’estremo opposto, con lo 0,01 per cento, ci sono Campania, Marche e Abruzzo.

I numeri della quarta dose

Ad oggi, in Italia ci sono circa quattro milioni di over 80 che sono idonei a ricevere la quarta dose, avendo fatto la terza dose almeno 120 giorni prima. Di queste persone idonee, solo un milione ha fatto effettivamente la quarta dose. Sin da quando si può ricevere questa dose di richiamo, le somministrazioni non hanno tenuto il passo con l’effettivo numero di persone che potevano riceverla. 
A livello regionale, il Piemonte ha somministrato la quarta dose al 58 per cento degli over 80 idonei, l’Emilia-Romagna al 39 per cento e la Toscana al 27 per cento. Ci sono poi Lombardia, Liguria, Veneto, Molise e la provincia autonoma di Trento tra il 20 e il 25 per cento, e tutte le altre regioni sono sotto il 20 per cento. La Calabria non arriva neanche al 10 per cento. 
Per quanto riguarda la popolazione immunocompromessa, il Piemonte l’ha vaccinata completamente, mentre Valle d’Aosta ed Emilia Romagna sono vicine a completarla, con rispettivamente il 90 e l’86 per cento. Oltre il 50 per cento ci sono anche Toscana, Sardegna e Umbria. Non sono arrivate neppure al 20 per cento, invece, la provincia autonoma di Trento, Basilicata, Calabria e Molise. 

In conclusione

Il governo vuole ampliare la platea di chi può ricevere la quarta dose, supportando il rilancio della campagna vaccinale con spot e dichiarazioni. 

Allo stesso tempo, però, le somministrazioni sono praticamente ferme e anche chi è idoneo a ricevere la quarta dose non viene vaccinato. Tra le regioni ci sono enormi differenze sia sugli over 80 sia sugli immunocompromessi coperti con il vaccino. 

C’è ancora grande distanza tra quello che dice il governo e quello che viene effettivamente fatto.

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