Nel pomeriggio di martedì 15 novembre, la Giunta per il regolamento della Camera dei deputati, un organismo che ha il compito di discutere le modifiche alle regole interne di Montecitorio, ha approvato un parere con cui ha dato la possibilità alle deputate di allattare i propri figli in aula. Secondo l’agenzia stampa parlamentare Public Policy, il parere ha stabilito che sarà «consentito alla deputata che ne faccia tempestiva richiesta di fare ingresso nelle aule parlamentari, durante le sedute, con il proprio figlio, entro il primo anno di età del medesimo, al fine di consentirle l’allattamento». 

In questo caso, la deputata dovrà comunicare la sua decisione agli uffici competenti e potrà allattare il proprio figlio o la propria figlia in «apposite postazioni» collocate nell’ultima fila superiore dell’emiciclo della Camera, oppure in una «tribuna riservata, previamente e appositamente individuata dal Collegio dei questori». I deputati che ricoprono il ruolo di questori, tra le altre cose, vigilano sull’applicazione delle direttive dei presidenti di Camera e Senato e svolgono, insieme ai commessi, un ruolo di controllo e polizia durante le sedute del Parlamento.

Il parere ha anche stabilito che è rimessa al Collegio dei deputati questori «la definizione di ogni ulteriore conseguente disciplina applicativa, organizzativa e logistica, anche con riferimento alle aule delle commissioni e degli altri organi della Camera o bicamerali ai quali si applica il regolamento della Camera».

In questo modo è stata creata una deroga al Regolamento interno della Camera, che all’articolo 64 stabilisce che «nessuna persona estranea alla Camera può, sotto alcun pretesto, introdursi nell’aula dove siedono i suoi membri». In questo caso, l’eccezione sarebbe introdotta per i figli delle deputate, con meno di un anno di età.