Il 15 marzo la Commissione Affari costituzionali della Camera ha approvato una serie di emendamenti che hanno di fatto bocciato la proposta di riforma costituzionale, presentata dalla leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni e da altri deputati del suo partito, per introdurre l’elezione diretta del presidente della Repubblica.
L’esito del voto ha suscitato la protesta di Fdi, che ha addossato la responsabilità della bocciatura agli altri partiti e ad alcune assenze nel centrodestra. «Ricordate quando, durante le scorse elezioni del presidente della Repubblica, la maggior parte degli esponenti politici chiedeva che fossero direttamente gli italiani a scegliere il Capo dello Stato? Tutte parole al vento», ha scritto su Facebook Meloni. «Oggi, in commissione Affari Costituzionali, non è passata la proposta di Fratelli d’Italia sul presidenzialismo. Ancora una volta altri hanno scelto i giochi di palazzo».
L’esito del voto ha suscitato la protesta di Fdi, che ha addossato la responsabilità della bocciatura agli altri partiti e ad alcune assenze nel centrodestra. «Ricordate quando, durante le scorse elezioni del presidente della Repubblica, la maggior parte degli esponenti politici chiedeva che fossero direttamente gli italiani a scegliere il Capo dello Stato? Tutte parole al vento», ha scritto su Facebook Meloni. «Oggi, in commissione Affari Costituzionali, non è passata la proposta di Fratelli d’Italia sul presidenzialismo. Ancora una volta altri hanno scelto i giochi di palazzo».