Aggiornamento 1° luglio, ore 20 – Una precedente versione di questo articolo riportava la dicitura “40 gigawattora” invece che “40 gigawatt”.
Il 30 giugno il leader di Azione Carlo Calenda ha presentato in Senato una mozione per chiedere al governo che il nucleare venga reintrodotto tra le fonti utilizzate dal nostro Paese per produrre energia. Secondo Calenda, senza nucleare sarà «impossibile» per l’Italia rispettare gli accordi europei per l’ambiente, secondo cui entro il 2050 bisognerà raggiungere il traguardo di “emissioni zero”, ossia con tutte le emissioni di gas serra emesse compensate da quelle riassorbite. Più nel dettaglio, secondo Azione sarebbe necessario costruire in Italia otto centrali nucleari, con tre o quattro reattori ciascuna, per una potenza complessiva di 40 gigawatt, da combinare con l’uso di altre energie rinnovabili.
In Senato, parlando con i giornalisti, l’ex ministro dello Sviluppo economico ha sostenuto la posizione del suo partito affermando che il nucleare offre energia «a basso costo» e con bassi livelli di dipendenza da fonti straniere. I reattori più innovativi, di «ultimissima generazione» sono inoltre «sicurissimi», ha continuato Calenda, e quindi dovremmo «costruirli in tempi rapidi anche in Italia».
Ma vediamo se le affermazioni di Calenda a sostegno della sua posizione politica sono supportate dai fatti.
Il 30 giugno il leader di Azione Carlo Calenda ha presentato in Senato una mozione per chiedere al governo che il nucleare venga reintrodotto tra le fonti utilizzate dal nostro Paese per produrre energia. Secondo Calenda, senza nucleare sarà «impossibile» per l’Italia rispettare gli accordi europei per l’ambiente, secondo cui entro il 2050 bisognerà raggiungere il traguardo di “emissioni zero”, ossia con tutte le emissioni di gas serra emesse compensate da quelle riassorbite. Più nel dettaglio, secondo Azione sarebbe necessario costruire in Italia otto centrali nucleari, con tre o quattro reattori ciascuna, per una potenza complessiva di 40 gigawatt, da combinare con l’uso di altre energie rinnovabili.
In Senato, parlando con i giornalisti, l’ex ministro dello Sviluppo economico ha sostenuto la posizione del suo partito affermando che il nucleare offre energia «a basso costo» e con bassi livelli di dipendenza da fonti straniere. I reattori più innovativi, di «ultimissima generazione» sono inoltre «sicurissimi», ha continuato Calenda, e quindi dovremmo «costruirli in tempi rapidi anche in Italia».
Ma vediamo se le affermazioni di Calenda a sostegno della sua posizione politica sono supportate dai fatti.