Il 1° agosto, in un’intervista con La Verità, la ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari opportunità Eugenia Roccella ha criticato la partecipazione alle Olimpiadi di Parigi della pugile algerina Imane Khelif, accusata di essere un’atleta trans. Lo stesso giorno Khelif ha affrontato l’italiana Angela Carini, che si è ritirata dalla gara dopo aver ricevuto un colpo dall’atleta algerina. A oggi, come hanno spiegato i nostri colleghi di Facta, non ci sono prove che Khelif sia una donna trans: secondo il Comitato olimpico internazionale (Cio), la pugile rispetta le regole e può partecipare nella competizione femminile delle Olimpiadi, come ha già fatto a quelle di Tokyo nel 2021, dove era arrivata quinta.
Da tempo è in corso il dibattito sulla partecipazione degli atleti e delle atlete trans agli eventi sportivi professionistici, tra cui le Olimpiadi. Secondo Roccella, chi difende la partecipazione di atleti trans in competizioni sportive non considera che questa posizione svantaggia soprattutto le donne. «Non mi risulta ci siano donne che, fatta la transizione, partecipino a gare maschili», ha detto Roccella a La Verità, in sostegno della sua tesi. In realtà alcuni casi di questo tipo, ossia di atleti trans che gareggiano con gli uomini, ci sono.
Da tempo è in corso il dibattito sulla partecipazione degli atleti e delle atlete trans agli eventi sportivi professionistici, tra cui le Olimpiadi. Secondo Roccella, chi difende la partecipazione di atleti trans in competizioni sportive non considera che questa posizione svantaggia soprattutto le donne. «Non mi risulta ci siano donne che, fatta la transizione, partecipino a gare maschili», ha detto Roccella a La Verità, in sostegno della sua tesi. In realtà alcuni casi di questo tipo, ossia di atleti trans che gareggiano con gli uomini, ci sono.