Il 2 febbraio il Consiglio dei ministri ha approvato un decreto-legge che, tra le altre cose, ha cancellato le restrizioni per i vaccinati o i guariti dalla Covid-19 (ossia chi ha il cosiddetto “super green pass”) in vigore nelle regioni di colore rosso. «Qualora una regione dovesse finire in zona rossa, le limitazioni ad essa connesse non riguarderanno la popolazione vaccinata», ha sottolineato in una conferenza stampa il ministro della Salute Roberto Speranza.
Ad oggi nessuna regione si trova in questo colore – e per il momento nessuna ci è finita nella recente ondata di contagi – mentre tre sono in zona bianca, 12 in zona gialla e cinque in arancione. Ma già dalla fine di dicembre, tra questi tre colori non c’erano più sostanziali differenze di restrizioni per chi era in possesso del super green pass. Il nuovo decreto ha aggiunto l’ultimo tassello, per eliminare anche le rimanenti limitazioni per le zone rosse. Detta altrimenti, per almeno nove italiani su dieci vaccinati dai 12 anni in su il sistema a colori – introdotto a novembre 2020 dal secondo governo Conte e poi modificato a luglio 2021 dal governo Draghi – non esiste più.
Le restrizioni previste dai vari colori resteranno dunque in vigore soltanto per i non vaccinati e i non guariti. Anche in questo caso, le differenze tra i colori sono minime. Per chi è sprovvisto del cosiddetto “green pass base”, che si ottiene con il risultato negativo di un test (oltre che con il vaccino o l’avvenuta guarigione), le restrizioni in vigore in zona bianca, gialla e arancione sono di fatto uguali, come riassume una tabella del governo aggiornata al 29 gennaio. La differenza più significativa riguarda gli spostamenti al di fuori del proprio comune di residenza o della propria regione, che in zona arancione sono permessi solo con un test negativo (o per motivi di necessità e salute).
Senza vaccinazione o guarigione, in tutti i colori resta poi vietato prendere mezzi pubblici locali o a lunga percorrenza, mangiare al chiuso in bar o ristoranti, alloggiare nelle strutture ricettive, accedere a palestre e piscine o agli impianti sciistici, andare allo stadio e partecipare a feste dopo cerimonie civili e religiose. Come sottolineano le Faq del governo, chi è sprovvisto di green pass e va a fare la spesa in un supermercato può comunque acquistare beni non di prima necessità.
Il decreto approvato il 2 febbraio – al momento non ancora pubblicato in Gazzetta ufficiale – ha poi stabilito che i green pass rilasciati dopo la terza dose «hanno efficacia senza necessità di nuove vaccinazioni». Sono inoltre state modificate le regole per le quarantene e gli isolamenti a scuola, per limitare la didattica a distanza per gli studenti vaccinati. Per esempio, nelle classi di scuola secondaria di secondo grado, in caso di due o più positivi in classe, chi è vaccinato da meno di 120 giorni o ha fatto la terza dose può rimanere in didattica in presenza, indossando per 10 giorni la mascherina Ffp2.
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