Per la prima volta da quando vengono pubblicati questi brief, la disinformazione a tema Covid-19 è la maggioranza assoluta della disinformazione rilevata dalle organizzazioni di fact-checking.
Questo dato sembra coerente con il fenomeno – analizzato di recente su Facta – per cui all’aumentare dei contagi, aumenta la disinformazione a tema pandemia (con un leggero sfasamento temporale).
Da un punto di vista qualitativo, la disinformazione a dicembre ha preso di mira gli ultimi sviluppi delle campagne vaccinali, in particolare le terze dosi e la vaccinazione dei bambini piccoli (5-11 anni), diffondendo messaggi falsi per creare il panico o alimentare la diffidenza delle persone nei confronti del vaccino.
Un altro filone di notizie false strettamente legato alla fase avanzata delle campagne vaccinali è quello che sfrutta il “paradosso del vaccino”, per cui tanto più è vaccinata una popolazione, tanto è maggiore il numero di vaccinati che finisce ad esempio in terapia intensiva. Come abbiamo spiegato più volte, questo paradosso è facilmente spiegabile se si guarda all’incidenza dei ricoveri nelle diverse popolazioni, vaccinati e non, e non al loro numero assoluto.
Inoltre, complice il ritorno di diverse misure restrittive – dai lockdown fino alle mascherine – in numerosi Paesi Ue colpiti da un forte aumento dei casi di Covid-19, hanno ripreso a circolare varie notizie false a proposito di queste misure, che si erano già viste nelle fasi iniziali della pandemia (ad esempio, circa i danni che causerebbero le mascherine).
Infine, a dicembre continuano a circolare in numerosi Paesi europei notizie false già viste e ampiamente smentite circa l’efficacia dei vaccini, la loro letalità, l’impossibilità per i vaccinati di donare sangue, il rischio di aborti e malformazioni per le donne incinte che si vaccinano, la presenza di ossido di grafene nel vaccino, e via dicendo.
Qui è possibile scaricare l’ultimo brief Edmo sulla disinformazione nell’Ue