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Il direttore Renzi come Mattarella? Il leader di Italia viva non la dice tutta

| 06 aprile 2023
La dichiarazione
«Un parlamentare in carica può fare il direttore di un giornale. Ce ne sono stati tantissimi nella storia di questo Paese»
Fonte: Facebook | 5 aprile 2023
ANSA
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Verdetto sintetico
Renzi ha ragione, ma omette alcuni dettagli importanti.
In breve
  • Un parlamentare può dirigere un giornale, a patto che il ruolo di direttore responsabile sia assunto da un’altra persona. TWEET
  • Nella storia dell’Italia repubblicana vari politici sono stati allo stesso tempo parlamentari e direttori di giornale. Tra questi ci sono Walter Veltroni, ex direttore de L’Unità, e il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in passato direttore del quotidiano Il Popolo. TWEET
  • A differenza di Renzi, che è stato nominato direttore de Il Riformista, Veltroni e Mattarella hanno diretto quotidiani di partito ed erano stati nominati dai vertici del partito stesso. TWEET
Mercoledì 5 aprile il presidente di Italia viva Matteo Renzi ha annunciato che a partire dal 3 maggio, per un anno, sarà il direttore del quotidiano Il Riformista. La nomina è stata presentata con una conferenza stampa a Roma, nella sede dell’Associazione della stampa estera, a cui hanno partecipato Renzi e l’attuale direttore de Il Riformista Piero Sansonetti, che passerà a dirigere L’Unità

«Un parlamentare può fare il direttore di giornale», ha dichiarato (min. 22:17) Renzi, aggiungendo che «ce ne sono stati tantissimi nella storia di questo Paese». Il leader di Italia viva ha fatto i nomi, tra gli altri, dell’ex segretario del Partito democratico Walter Veltroni, ex direttore de L’Unità, e il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in passato direttore del quotidiano Il Popolo

«Tantissimi» è ovviamente difficile da quantificare ma, fatti alla mano, Renzi ha ragione, sebbene omette alcuni dettagli importanti.

Chi può fare il direttore di un giornale

In base alla legge sulla stampa del 1948, ogni quotidiano deve avere (art. 3) un direttore responsabile o un vicedirettore responsabile, due figure che devono rispondere di fronte alla legge sui contenuti pubblicati dalla testata. Il direttore responsabile o il vicedirettore deve per esempio controllare che con gli articoli pubblicati su un giornale non vengano commessi reati, tra cui quello di diffamazione. In base alla legge n. 69 del 1969 entrambi devono poi essere iscritti (art. 46 e 47) all’Ordine dei giornalisti, l’ente pubblico che rappresenta e tutela i giornalisti in Italia, fatta eccezione per i quotidiani che sono giornali ufficiali di un partito, di un movimento politico o sindacale, e per le riviste a carattere tecnico, professionale o scientifico.

In ogni caso, se un direttore di un quotidiano è un parlamentare, il ruolo di direttore responsabile deve essere assunto (art. 3) da un vicedirettore responsabile. Il ruolo di deputato o senatore è infatti incompatibile con quello di direttore responsabile perché i parlamentari non possono essere chiamati a rispondere di fronte alla legge delle opinioni espresse. Per esempio se un parlamentare, come Renzi, fosse direttore di giornale e venisse accusato di diffamazione, potrebbe non essere punito. 

Ricapitolando: non essendo iscritto all’Ordine dei giornalisti ed essendo attualmente senatore, Renzi sarà affiancato da un direttore responsabile. Il nome di quest’ultimo «verrà annunciato nei prossimi giorni», ha precisato (min. 20:10) il presidente di Italia viva in conferenza stampa.

La differenza con Veltroni e Mattarella

Come accennato, è vero che Veltroni e Mattarella, i due esempi citati da Renzi, sono stati allo stesso tempo direttori di giornale e parlamentari. Ma questi due casi sono diversi da quello del leader di Italia viva e rischiano quindi di essere fuorvianti.

Partiamo da Veltroni. L’8 maggio 1992 Veltroni è stato nominato direttore de L’Unità, all’epoca quotidiano ufficiale del Partito democratico della sinistra e, in precedenza, del Partito comunista italiano. All’epoca Veltroni, iscritto [1] all’Ordine dei giornalisti dal 1983, ricopriva effettivamente il ruolo di deputato per lo stesso Partito democratico della sinistra. Per questo il giornalista Giuseppe Federico Mennella fu incaricato di affiancare Veltroni in qualità di direttore responsabile della testata.
Immagine 1. L'annuncio della nomina di Veltroni come direttore de L'Unità – Fonte: Archivio storico L'Unità
Immagine 1. L'annuncio della nomina di Veltroni come direttore de L'Unità – Fonte: Archivio storico L'Unità
A differenza de Il Riformista, però, L’Unità era un giornale di partito e all’epoca era una prassi consolidata che i suoi direttori venissero nominati tra gli iscritti al partito stesso, anche parlamentari. Per esempio uno dei predecessori di Veltroni alla guida de L’Unità era stato Massimo D’Alema. Quest’ultimo fu nominato direttore del quotidiano dai vertici del Partito comunista italiano il 22 luglio 1988, quando era deputato

Stesso discorso vale per Mattarella. Prima di essere eletto presidente della Repubblica, Mattarella è stato un esponente di primo piano della Democrazia cristiana e in seguito del Partito popolare italiano, ricoprendo tra gli altri anche il ruolo di ministro della Difesa tra il 1999 e il 2001 del governo D’Alema. Tra novembre 1992 e luglio 1994 Mattarella è stato “direttore politico” del quotidiano Il Popolo. All’epoca quest’ultimo era il quotidiano ufficiale del Partito popolare italiano e, come nel caso de L’Unità, i suoi direttori venivano scelti tra gli iscritti al partito.  

Nella storia dell’Italia repubblicana ci sono stati altri casi di direttori di giornali di partito che allo stesso tempo erano parlamentari. Per esempio dal 2000 al 2006 la giornalista Flavia Perina è stata direttrice responsabile del quotidiano Il Secolo d’Italia, all’epoca organo ufficiale di Alleanza nazionale. Nel 2006 Perina è stata eletta alla Camera con la stessa Alleanza nazionale, lasciando l’incarico di direttore responsabile a Luciano Lanna e assumendo quello di direttrice. Un altro caso è quello dell’ex senatore Marcello De Angelis. A maggio del 2011 De Angelis era stato nominato in sostituzione di Perina come direttore del Secolo d’Italia, che nel frattempo era diventato uno dei giornali del Popolo della libertà, il partito nato dall’unione di Forza Italia e di Alleanza nazionale.

Il verdetto

Secondo Matteo Renzi un parlamentare «può fare il direttore di un giornale», tanto che «ce ne sono stati tantissimi nella storia di questo Paese». Il presidente di Italia viva ha ragione, ma omette alcuni dettagli importanti.

In Italia un parlamentare può dirigere un giornale, a patto però che il ruolo di direttore responsabile sia assunto da un’altra persona. Nella storia dell’Italia repubblicana vari politici sono stati allo stesso tempo parlamentari e direttori di giornale. Tra questi ci sono Walter Veltroni, ex direttore de L’Unità, e il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in passato direttore del quotidiano Il Popolo. A differenza di Renzi, che è stato nominato direttore de Il Riformista, Veltroni e Mattarella hanno diretto quotidiani di partito ed erano stati nominati dai vertici del partito stesso.  

***

[1] Nel campo “cognome” scrivere “Veltroni” e nel campo “nome” scrivere “Walter”.

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