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Il governo ha cancellato le pene contro chi truffa il reddito di cittadinanza?

| 02 marzo 2023
La dichiarazione
«Sul reddito di cittadinanza Meloni aveva promesso di cancellare tutto. Per adesso ha cancellato solo le norme contro le truffe»
Fonte: Enews | 28 febbraio 2023
ANSA/ETTORE FERRARI
ANSA/ETTORE FERRARI
Verdetto sintetico
Il leader di Italia viva esagera.
In breve
  • È vero che il governo Meloni ha stabilito la cancellazione dal 2024 delle norme specifiche contro chi ha ottenuto ingiustamente il reddito di cittadinanza. Nel 2023 rimarranno in vigore. TWEET
  • La cancellazione delle sanzioni sulle truffe al reddito di cittadinanza non significa però che dal 2024 chi ha percepito ingiustamente il sussidio resterà necessariamente impunito, perché potrebbe essere comunque accusato di truffa ai danni dello Stato. TWEET
  • Non è vero poi che sul reddito di cittadinanza il governo ha cancellato «solo» le sanzioni contro le truffe. La nuova legge di Bilancio per il 2023 ha introdotto una serie di limitazioni al sussidio e ne ha stabilito l’abolizione completa dal 2024. TWEET
Il 28 febbraio, nella sua newsletter Enews, il leader di Italia viva Matteo Renzi ha criticato il governo di Giorgia Meloni, dicendo che nonostante avesse promesso di cancellare il reddito di cittadinanza, «per adesso ha cancellato solo le norme contro le truffe».

È davvero così? Abbiamo verificato e il leader di Italia viva esagera.

Le modifiche al reddito di cittadinanza

Durante la campagna elettorale per le elezioni politiche del 25 settembre 2022 la coalizione di centrodestra ha promesso nel suo programma elettorale la «sostituzione» del reddito di cittadinanza con altre misure di contrasto alla povertà. Il reddito di cittadinanza è stato introdotto a gennaio 2019 dal primo governo guidato da Giuseppe Conte, sostenuto da Lega e Movimento 5 stelle. Questa misura aveva l’obiettivo di contrastare la povertà e aiutare i cittadini senza lavoro a trovare occupazione. 

Con la legge di Bilancio per il 2023, approvata dal Parlamento alla fine di dicembre 2022, il governo Meloni ha introdotto una serie di limitazioni per il reddito di cittadinanza. Tra le varie novità, nel 2023 i percettori del reddito di cittadinanza che hanno tra i 18 e i 59 anni di età e che all’interno del loro nucleo familiare non hanno minorenni, disabili o persone con più di 60 anni di età, potranno ricevere il sussidio al massimo per sette mesi. Prima il sussidio poteva essere ricevuto per 18 mesi, con una pausa di un mese prima di poter ripresentare domanda. Inoltre il governo ha stabilito che dal 1° gennaio 2024 il reddito di cittadinanza sarà cancellato totalmente e sarà sostituito con altre misure di contrasto alla povertà, al momento non ancora note.

Per cancellare il reddito di cittadinanza, la nuova legge di Bilancio ha previsto (articolo 1, comma 318) l’abrogazione dal 1° gennaio 2024 dei primi 13 articoli del decreto-legge del 28 gennaio 2019, quello con cui il primo governo Conte aveva introdotto il sussidio. In altre parole, a partire dal 2024 tutte le norme che regolano attualmente il reddito di cittadinanza saranno cancellate, eliminando di fatto lo stesso sussidio. 

Dunque, a differenza di quanto dice Renzi, il governo Meloni è intervenuto per cancellare il reddito di cittadinanza, sebbene abbia spostato in là la sua eliminazione e abbia introdotto per il 2023 alcune limitazioni.

Le norme sulle truffe

Tra gli articoli del decreto che saranno cancellati dal 2024 c’è anche l’articolo 7, che stabilisce le sanzioni per chi incassa il reddito di cittadinanza senza averne il diritto. In altre parole, le sanzioni contro i «furbetti del reddito» di cittadinanza a cui Renzi ha fatto riferimento nella sua Enews. Al momento chi chiede di ottenere il reddito di cittadinanza con dichiarazioni o documenti falsi rischia per esempio una pena da due a sei anni di reclusione.

Con la cancellazione dell’articolo 7, le sanzioni specifiche contro le truffe sul reddito di cittadinanza verrebbero meno a partire dal 2024. Su questa vicenda il 27 febbraio alcuni deputati del Partito democratico, tra cui la capogruppo alla Camera Debora Serracchiani, hanno presentato un’interpellanza al ministro della Giustizia Carlo Nordio. Le interpellanze sono atti con cui i parlamentari chiedono al governo maggiori informazioni sui motivi di determinate decisioni prese dall’esecutivo, e alle quali deve dare risposta un ministro o un sottosegretario. Secondo i deputati del Pd l’abrogazione delle sanzioni previste attualmente dall’articolo 7 porterebbero a un caso di abolitio criminis (in italiano “abolizione di un crimine”). Nel linguaggio giuridico, questo principio stabilisce che nessuno può essere punito per un fatto che non costituisce più reato. «L’abolitio criminis contenuta nella norma introdotta dalla legge di Bilancio ha come portato che tutti i reati che verranno commessi da ora fino al 31 dicembre 2023 nonché quelli già commessi non saranno punibili», hanno scritto tra le altre cose i deputati del Pd nella loro interpellanza. 

Le cose in realtà non stanno del tutto così. Fino al 31 dicembre 2023 le sanzioni previste dall’articolo 7 del decreto-legge del 2019 contro chi percepisce ingiustamente il sussidio continueranno a rimanere in vigore. Come detto in precedenza, l’effettiva cancellazione di queste sanzioni avverrà dall’inizio del 2024. Una persona che ha ottenuto ingiustamente il reddito di cittadinanza dichiarando il falso è ancora perseguibile penalmente.

L’avvocata Paola Rubini, vice presidente dell’Unione delle camere penali, l’associazione che rappresenta gli avvocati penalisti italiani, ha comunque spiegato a Pagella Politica che dal 1° gennaio 2024 chi ha un processo in corso per truffa sul reddito di cittadinanza non rischierà necessariamente di rimanere impunito. «Dal 2024 chi viene accusato di aver percepito ingiustamente il reddito di cittadinanza potrebbe comunque rispondere di truffa ai danni dello Stato, un reato previsto all’articolo 640 del codice penale», ha spiegato Rubini. 

Il reato di truffa ai danni dello Stato stabilisce che chi ha ricevuto un guadagno ingiusto dallo Stato attraverso dichiarazioni false rischia fino a cinque anni di reclusione e una multa fino a quasi 1.600 euro. «Nel caso di chi è già stato condannato, invece, i legali della persona condannata potrebbero chiedere l’annullamento della condanna per i reati che sono stati abrogati dal governo Meloni. Il giudice potrebbe però decidere semplicemente per una revisione della pena, stabilendo che la persona condannata per aver percepito ingiustamente il reddito di cittadinanza ha comunque commesso una truffa ai danni dello Stato», ha aggiunto Rubini. 

Al momento né Nordio né altri esponenti del governo Meloni hanno commentato la vicenda. Secondo il quotidiano la Repubblica la cancellazione delle norme contro le truffe del reddito di cittadinanza è avvenuta per errore e il governo sta valutando di modificare quanto previsto in legge di Bilancio. In passato, quando erano all’opposizione, sia Fratelli d’Italia sia la stessa Meloni si erano scagliati più volte contro i «furbetti» del reddito di cittadinanza, accusando i precedenti governi di non vigilare a sufficienza su chi può ottenerlo. 

Ricapitolando: è vero che con la legge di Bilancio per il 2023 il governo Meloni ha cancellato, a partire dal 2024, i reati specifici per chi ottiene ingiustamente il reddito di cittadinanza. Questo però non vuol dire necessariamente che dal prossimo anno chi ha percepito ingiustamente il reddito di cittadinanza rimarrà impunito, perché potrebbe essere accusato del reato di truffa ai danni dello Stato. Non è vero, poi, come dice Renzi, che il governo ha cancellato «solo» le sanzioni contro le truffe. Come abbiamo detto in precedenza, la nuova legge di Bilancio ha introdotto una serie di limitazioni al reddito di cittadinanza e ha stabilito l’abolizione completa del sussidio a partire dal 2024, per sostituirlo con altre misure contro la povertà, al momento non ancora note.

Il verdetto

Secondo Matteo Renzi sul reddito di cittadinanza il governo Meloni ha finora cancellato «solo le norme contro le truffe». Abbiamo verificato e il leader di Italia viva esagera. 

È vero che il governo Meloni ha stabilito la cancellazione, a partire dal prossimo anno, delle sanzioni per chi ha ottenuto ingiustamente il reddito di cittadinanza. La cancellazione delle sanzioni sulle truffe al reddito di cittadinanza non significa però che dal 2024 chi ha percepito ingiustamente il sussidio resterà necessariamente impunito, perché potrebbe essere comunque accusato di truffa ai danni dello Stato. Non è vero, poi, come dice Renzi, che il governo ha cancellato «solo» le sanzioni contro le truffe sul reddito di cittadinanza. La nuova legge di Bilancio per il 2023 ha introdotto una serie di limitazioni al sussidio e ne ha stabilito l’abolizione completa dal 2024.

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