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Più morti sul lavoro nel 2022? Per ora i dati dicono di no

| 30 marzo 2023
La dichiarazione
«Nel nostro Paese si sono verificati 1.090 infortuni mortali nel 2022, in aumento rispetto al 2021»
Fonte: Facebook | 29 marzo 2023
ANSA
ANSA
Verdetto sintetico
Al momento la risposta è no, ma i dati sono ancora provvisori.
In breve
  • Le denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale presentate a Inail nel 2022 sono state 1.090, 131 in meno rispetto alle 1.221 registrate nel 2021. TWEET
  • Inail ha spiegato però che i confronti tra il 2021 e il 2022 vanno fatti con cautela. Questi dati sono provvisori: quelli consolidati e più affidabili saranno presentati intorno alla metà dell’anno. TWEET
Mercoledì 29 marzo la deputata del Partito democratico Chiara Gribaudo ha annunciato su Facebook che alla Commissione Lavoro della Camera è stata approvata la proposta per istituire una commissione d’inchiesta parlamentare sulle «condizioni di lavoro in Italia, sullo sfruttamento e sulla tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro pubblici e privati». In questa legislatura una commissione d’inchiesta sullo stesso tema è già stata istituita anche al Senato. 

Tra le altre cose Gribaudo ha scritto che nel 2022 in Italia si sono verificati «1.090 infortuni mortali» sul lavoro, un numero «in aumento rispetto al 2021». È davvero così? Abbiamo verificato e i dati più aggiornati, sebbene ancora provvisori, dicono che non è vero.

Le morti sul lavoro nel 2022

I dati più aggiornati sulle morti sul lavoro in Italia sono stati pubblicati il 14 febbraio in una relazione dall’Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro (Inail). Per il momento, in base alle rilevazioni mensili di Inail, le «denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale» presentate nel 2022 sono state 1.090, «131 in meno rispetto alle 1.221 registrate nel 2021». Dunque un calo, e non un aumento, a differenza di quanto detto da Gribaudo citando le 1.090 denunce mortali.

Le denunce di infortunio con esito mortale avvenute sul luogo di lavoro sono calate del 19 per cento circa tra il 2021 e il 2022, «per il notevole minor peso delle morti da Covid-19», ha spiegato Inail (le infezioni da coronavirus accertate in occasione di lavoro sono state conteggiate come infortuni, in alcuni casi mortali). Le denunce per le morti in itinere, ossia quelle occorse nel tragitto di andata e ritorno tra l’abitazione e il posto di lavoro, sono invece cresciute del 21 per cento. 

Nella sua relazione Inail ha comunque specificato che «il confronto tra il 2021 e il 2022 richiede molta prudenza». I dati che abbiamo appena visto sono ancora provvisori: dati più consolidati per entrambi gli anni saranno pubblicati da Inail intorno alla metà del 2023 nella relazione annuale (la relazione annuale del 2021 è stata pubblicata il 25 luglio 2022. Molto probabilmente il numero delle denunce mortali aumenterà: «I 1.090 decessi del 2022 registrati nella rilevazione mensile al 31 dicembre 2022 saranno destinati ad aumentare per effetto del consolidamento», ha spiegato Inail. A sostegno di questa ipotesi l’istituto ha sottolineato che in base alle ultime rilevazioni semestrali disponibili, che sono più precise ma meno tempestive di quelle mensili, le denunce mortali relative al 2021 (dati aggiornati al 31 ottobre 2022) erano salite a 1.400, quasi 200 in più rispetto alle 1.221 delle rilevazioni mensili.  

Vedremo nei prossimi mesi se per effetto del consolidamento dei dati anche il numero complessivo delle morti sul lavoro nel 2022 aumenterà e se sarà più alto di quello del 2021.

Il verdetto

Secondo Chiara Gribaudo, nel 2022 in Italia «si sono verificati 1.090 infortuni mortali», un numero in crescita rispetto al 2021. Abbiamo verificato e i dati più aggiornati, sebbene ancora provvisori, dicono che non è vero.

Le denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale presentate a Inail nel 2022 sono state 1.090, 131 in meno rispetto alle 1.221 registrate nel 2021. 

Inail ha spiegato però che i confronti tra il 2021 e il 2022 vanno fatti con cautela. Questi dati sono provvisori: quelli consolidati e più affidabili saranno presentati intorno alla metà dell’anno.

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