Il 22 giugno, in un’intervista con il Corriere della Sera, il ministro della Giustizia Carlo Nordio ha difeso la volontà del governo di eliminare il reato di abuso d’ufficio. Questo reato, previsto all’articolo 323 del codice penale, è commesso quando un pubblico ufficiale, per esempio il sindaco di un comune, causa un danno patrimoniale (o un vantaggio a suo favore) in contrasto con le leggi durante l’esercizio delle sue funzioni.
Secondo Nordio, «dopo vent’anni di cambiamenti» la norma sull’abuso d’ufficio è un «fallimento» perché su 5 mila processi «arrivano solo nove condanne», tra l’altro «per reati connessi». Al di là del giudizio politico sull’attuale formulazione dell’abuso d’ufficio e sulla sua eliminazione, abbiamo verificato che cosa dicono i numeri e Nordio è un po’ impreciso.
Secondo Nordio, «dopo vent’anni di cambiamenti» la norma sull’abuso d’ufficio è un «fallimento» perché su 5 mila processi «arrivano solo nove condanne», tra l’altro «per reati connessi». Al di là del giudizio politico sull’attuale formulazione dell’abuso d’ufficio e sulla sua eliminazione, abbiamo verificato che cosa dicono i numeri e Nordio è un po’ impreciso.