Il 6 settembre, ospite a Porta a Porta su Rai 1, la presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni ha parlato (min. -0:57:22), tra le altre cose, delle proposte del suo partito per aumentare gli stipendi in Italia. Secondo Meloni, una delle priorità è intervenire sul cosiddetto “cuneo fiscale”, ossia, semplificando un po’, la differenza tra quanto pagato dal datore di lavoro in busta paga e quello che il lavoratore percepisce come stipendio netto. In questa differenza (chiamata anche “costo del lavoro”) rientrano le imposte sui redditi pagati dal lavoratore e i contributi previdenziali e assistenziali, pagati in parte dal lavoratore e in parte dal datore di lavoro.
Secondo Meloni, nel nostro Paese il cuneo fiscale è al «46,5 per cento»: il quinto più alto tra gli Stati membri dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse), il quinto più alto in Europa, il «15 per cento in più rispetto alla media europea».
Abbiamo verificato e Meloni ha ragione solo in parte.
Secondo Meloni, nel nostro Paese il cuneo fiscale è al «46,5 per cento»: il quinto più alto tra gli Stati membri dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse), il quinto più alto in Europa, il «15 per cento in più rispetto alla media europea».
Abbiamo verificato e Meloni ha ragione solo in parte.