In una dichiarazione riportata dalle agenzie di stampa, il deputato di Liberi e Uguali Stefano Fassina ha invitato i due commissari europei Valdis Dombrovskis e Jyrki Katainen a sanzionare la Germania, che avrebbe una politica economica dannosa per l’Europa, piuttosto che rimproverare l’Italia. Dombrovskis e Katainen avevano chiesto all’Italia di procedere su un percorso di stabilizzazione economica e finanziaria.



Ma è vero che il bilancio tedesco prevede un calo degli investimenti pubblici pari al 10%, come dice Fassina? E davvero la Germania si appresta a raggiungere un avanzo di bilancio dell’1% nel 2018? E ancora, i commissari dovrebbero per questo sanzionare Berlino?



Il contesto



Il ministro delle Finanze tedesco Olaf Scholz (SPD) ha presentato pubblicamente i contenuti della legge di bilancio per il 2019 il 2 maggio scorso. Nella stessa occasione, il governo tedesco ha anche fornito informazioni sulle politiche di bilancio fino all’anno 2022. Alla presentazione di Scholz è seguito un dibattito parlamentare, che si è concluso il 18 maggio. L’iter legislativo prevede che il testo debba essere approvato dal Consiglio dei ministri il 4 luglio, prima di passare nuovamente al vaglio delle Camere.



La presentazione della legge di bilancio di Scholz ha scatenato un ampio dibattito in Germania. Testate come Deutsche Welle, Die Zeit e Der Spiegel hanno dato spazio a economisti e rappresentanti dell’opposizione che si sono espressi in maniera critica rispetto alle cifre proposte dall’esecutivo.



Una parte consistente dell’opinione pubblica ha puntato il dito contro il volume degli investimenti pubblici previsti da Scholz: secondo i critici, sarebbero troppo pochi e non all’altezza delle sfide di modernizzazione che il Paese ha di fronte a sé. In particolare, i quotidiani Handelsblatt e Sueddeutsche Zeitung hanno focalizzato l’attenzione su questo tema.



Il bilancio tedesco prevede un calo degli investimenti pubblici pari al 10%?



Il documento ufficiale di riferimento del ministero delle Finanze tedesco, citato da Handelsblatt e Sueddeutsche Zeitung, illustra la variazione del livello degli investimenti pubblici previsti dal Governo tra il 2018 e il 2022. Nell’immagine che segue, le cifre di riferimento si trovano evidenziate in rosso.






Fonte: Bundesministerium der Finanzen, Eckwertebeschluss der Bundesregierung zum Regierungsentwurf des Bundeshaushalts 2019 und zum Finanzplan 2018 bis 2022, pag. 2.



Gli investimenti pubblici previsti dalla legge di bilancio tedesca aumentano tra il 2018 e il 2019 fino a raggiungere i 37,9 miliardi di euro, mentre decrescono successivamente fino a toccare i 33,5 miliardi di euro nel 2022. Insomma, l’affermazione di Fassina è errata se si prende in considerazione il solo 2019, mentre è corretta se si valuta l’evoluzione sul medio periodo.



La Germania si appresta a raggiungere un avanzo di bilancio dell’1%?



Per quanto riguarda l’avanzo di bilancio – cioè la differenza tra entrate e uscite dello Stato – sono due i documenti che possono essere consultati pubblicamente online. Da un lato, c’è il rapporto mensile della Bundesbank; dall’altro, il documento del Ministero delle Finanze intitolato Programma tedesco di stabilità 2018 (Deutsches Stabilitatsprogramm 2018).



In entrambi i testi, sulla scorta del risultato di avanzo raggiunto nel 2017 (+1,3%), viene ribadito che la Germania si appresta a raggiungere nuovamente una risultato superiore all’1%. La Bundesbank spiega anche (pag. 62) che, grazie a un simile risultato, nel 2019 lo stock di debito pubblico del Paese dovrebbe scendere sotto il 60% del Prodotto interno lordo, ovvero al di sotto del noto vincolo imposto dal Trattato di Maastricht (l’ultima volta, per la Germania, era successo 17 anni fa). Ma c’è di più: “Nel medio periodo, se la congiuntura economica e finanziaria dovesse rimanere invariata, l’avanzo di bilancio si avvicinerebbe ad un valore pari al 2%”.



Lo scenario è confermato anche dal ministero delle Finanze, che però riporta stime leggermente più prudenti: le vediamo nella tabella che segue, ripresa dal Programma di stabilità 2018.






Fonte: Deutsches Stabilitatsprogramm 2018, pag. 32



L’affermazione di Fassina rispecchia quindi i dati ufficiali delle istituzioni tedesche.



I Commissari dovrebbero sanzionare Berlino per tali cifre?



Questa parte dell’affermazione di Fassina va letta sicuramente in termini politici e normativi. È evidente che, secondo il deputato di LeU, la Commissione europea si dovrebbe occupare di garantire alti livelli di investimento pubblico in Europa per sostenere la domanda aggregata.



In senso stretto, non ci sono trattati o provvedimenti europei che vincolino gli Stati membri a destinare una parte del bilancio pubblico in investimenti. Anche le principali misure “vincolanti” ribadite negli ultimi provvedimenti integovernativi europei (i sei regolamenti noti come Six Pack del 2011 e i successivi due noti come Two Pack) fanno riferimento a obiettivi di stabilità o a procedure di sorveglianza europee.



Ciò non toglie che, nel quadro del processo di governance europeo del semestre europeo, proprio la Commissione abbia invitato la Germania a garantire un livello adeguato di investimenti pubblici nel Paese e di sfruttare, in tal senso, la buona congiuntura economica e finanziaria. Anche perché, agli occhi della Commissione, il deficit di investimenti influisce sul grande avanzo commerciale tedesco il quale, allo stato attuale, viola effettivamente i criteri di equilibrio macroeconomico europei (ce ne eravamo occupati in questa dichiarazione).



Il verdetto



Fassina usa cifre e valori corretti, ma si scorda di specifica il periodo temporale di riferimento. In Germania gli investimenti potrebbero calare del 10% nell’arco dei prossimi quattro anni, non nel 2019. Sono invece veritiere le dichiarazioni sull’avanzo di bilancio: per il deputato di LeU un “C’eri quasi”.



Share the Facts
2018-05-25 09:43:38 UTC
4
1
6
Pagella Politica rating logo Pagella Politica Verdetto:
C’eri quasi
“Perché [i Commissari europei] non sanzionano il Governo tedesco che si appresta a approvare un bilancio che taglia del 10% gli investimenti pubblici e programma un avanzo dell’1% del Pil?”
Stefano Fassina
Deputato di Liberi e Uguali
Agenzie di stampa
martedì 15 maggio 2018
2018-05-15