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Boccia è impreciso: la Commissione Ue non ha criticato la riforma dell’autonomia nelle sue raccomandazioni

| 26 maggio 2023
La dichiarazione
«Sulla riforma dell’autonomia differenziata la Commissione esprime dubbi e riserve nelle sue raccomandazioni»
Fonte:
ANSA
ANSA
Verdetto sintetico
Il capogruppo al Senato del Partito democratico è impreciso.
In breve
  • Le raccomandazioni specifiche per l’Italia, pubblicate dalla Commissione Ue il 24 maggio, non nominano mai il disegno di legge sull’autonomia differenziata, ora all’esame del Senato. TWEET
  • L’autonomia differenziata è invece citata dalla Commissione in un documento che accompagna le raccomandazioni. Qui sono elencati brevemente alcuni dubbi sul progetto di dare maggiore autonomia alle regioni. TWEET
Il 26 maggio, in un’intervista con Il Foglio, il capogruppo al Senato del Partito democratico Francesco Boccia ha criticato lo «scellerato progetto» del governo Meloni sull’autonomia differenziata. Secondo Boccia «il governo porta avanti un disegno di riforma costituzionale» che «cristallizza» ed «esaspera» i divari tra Nord e Sud. In realtà il disegno di legge sull’autonomia differenziata, ora all’esame del Senato, non chiede di riformare la Costituzione: sulla base dell’articolo 116 della Costituzione, il governo vuole dare più poteri alle regioni che ne faranno richiesta.

Al di là di questo errore, Boccia ha aggiunto che la Commissione europea ha espresso «dubbi e riserve» sull’autonomia differenziata «nelle sue raccomandazioni» all’Italia. Le cose però non stanno così e il capogruppo al Senato del Partito democratico è impreciso.

Che cosa dicono le raccomandazioni della Commissione Ue

Il 24 maggio la Commissione Ue ha pubblicato le cosiddette “raccomandazioni specifiche” per l’Italia, che forniscono al nostro Paese orientamenti su come stimolare l’occupazione, la crescita economica e gli investimenti, rispettando la solidità delle finanze pubbliche. A differenza di quanto dichiarato da Boccia, nelle raccomandazioni specifiche per l’Italia la Commissione Ue non cita mai il disegno di legge sull’autonomia differenziata presentato dal governo Meloni. Tra le altre cose la Commissione Ue ha raccomandato all’Italia, nel 2023 e nel 2024, di limitare gli aiuti economici per le bollette alle famiglie e alle imprese «vulnerabili», di portare avanti «un’attuazione continuativa, rapida e solida del Piano per la ripresa e la resilienza» (Pnrr) e di «ridurre la dipendenza dai combustibili fossili».

Le raccomandazioni specifiche per i singoli Stati membri non sono strettamente vincolanti, ma hanno un peso maggiore per quei Paesi, come l’Italia, che hanno i conti più a rischio. Il loro rispetto è comunque soggetto ad ampi spazi di manovra e trattativa, come dimostra il (mancato) rispetto delle raccomandazioni degli anni passati.

Il disegno di legge sull’autonomia differenzia è invece citato in un altro documento pubblicato il 24 maggio dalla Commissione Ue. Stiamo parlando di una relazione dedicata all’Italia che accompagna le raccomandazioni al nostro Paese, senza però farne parte. Da un punto di vista politico, dunque, stiamo parlando di due documenti con una portata diversa.

Nella relazione che accompagna le raccomandazioni la Commissione Ue scrive che «le proposte per aumentare l’autonomia regionale rischiano di aumentare la complessità del sistema fiscale». Più nel dettaglio nel testo si legge che con la nuova riforma, «senza risorse aggiuntive, potrebbe essere difficile fornire gli stessi livelli essenziali di servizi nelle regioni con una spesa storica bassa». «Nel complesso, la riforma rischia di mettere a repentaglio la capacità di governo di guidare la spesa pubblica. Questo potrebbe avere un impatto negativo sulla qualità della finanza pubblica italiana e sulle disuguaglianze regionali», sottolinea il testo.

In passato altri politici hanno scambiato il contenuto delle raccomandazioni specifiche per l’Italia con quello della relazione che accompagna queste raccomandazioni. Un anno fa, a maggio 2022, l’allora vicepresidente del Movimento 5 stelle Mario Turco aveva detto che il Superbonus 110 per cento era «citato per ben tre volte all’interno delle raccomandazioni europee all’Italia, sempre positivamente e con esplicita richiesta di rendere l’agevolazione strutturale». Non era vero: il Superbonus compariva sì tre volte nella relazione allegata alle raccomandazioni, ma non con i toni entusiasti dichiarati da Turco.

Il verdetto

Secondo Francesco Boccia la Commissione europea ha espresso «dubbi e riserve» sull’autonomia differenziata «nelle sue raccomandazioni» all’Italia. Abbiamo verificato e il capogruppo al Senato del Partito democratico è impreciso.

Le raccomandazioni specifiche per l’Italia, pubblicate dalla Commissione Ue il 24 maggio, non nominano mai il disegno di legge sull’autonomia differenziata, ora all’esame del Senato. L’autonomia differenziata è invece citata dalla Commissione in un documento che accompagna le raccomandazioni. Qui sono elencati brevemente alcuni dubbi sul progetto di dare maggiore autonomia alle regioni.

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