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Quest’anno il numero dei morti sul lavoro sembra peggiorare

| 12 agosto 2024
La dichiarazione
«Siamo a quasi tre morti sul lavoro al giorno nei primi sei mesi del 2024, in aumento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno»
Fonte: X | 9 agosto 2024
ANSA/MASSIMO PERCOSSI
ANSA/MASSIMO PERCOSSI
Verdetto sintetico
La dichiarazione del presidente del Movimento 5 Stelle è supportata dai dati più aggiornati.
In breve
  • Secondo Inail, nei primi sei mesi del 2024 sono morte sul lavoro 469 persone, in media quasi tre al giorno. Nello stesso periodo del 2023 i morti sono stati 19 in meno. TWEET
  • Nella prima metà di quest’anno è cresciuto anche il numero di morti sul lavoro rispetto al numero degli occupati. TWEET
  • Inail ha sottolineato che questi dati sono provvisori e il confronto con i dati del passato va fatto quindi con cautela. TWEET
Il 9 agosto il presidente del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte ha commentato su X i due incidenti sul lavoro che il giorno prima hanno causato la morte di due operai, una in provincia di Nuoro e l’altra in provincia di Salerno. «Siamo a quasi tre morti al giorno sul lavoro nei primi sei mesi del 2024, in aumento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno», ha scritto Conte, che ha criticato le misure adottate finora dal governo Meloni per contrastare il fenomeno.

Al di là delle critiche, che cosa dicono i numeri? Quest’anno le morti sul lavoro stanno crescendo oppure no? Abbiamo verificato.

Le morti sul lavoro nel 2024

Il 2 agosto l’Inail (acronimo che sta per “Istituto nazionale assicurazione contro gli infortuni sul lavoro”) ha pubblicato i dati più aggiornati sulle denunce di infortunio sul lavoro presentate all’istituto. Tra queste, ci sono le denunce con «esito mortale», ossia quelle in cui è stata denunciata la morte di un lavoratore coinvolto in un incidente.

Dal 1° gennaio al 30 giugno 2024 sono state presentate all’Inail 469 denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale. Dunque, in un periodo lungo 182 giorni ci sono stati in media 2,6 morti sul lavoro al giorno. Questo numero conferma i «quasi tre morti sul lavoro al giorno» indicati da Conte.

Nei primi sei mesi del 2023 le morti sul lavoro registrate dall’Inail erano state 450, 19 in meno rispetto ai primi sei mesi di quest’anno, quando è stato registrato un aumento del 4 per cento delle denunce con esito mortale. Il numero di morti nella prima metà del 2024 è di poco più alto rispetto a quello registrato nello stesso periodo del 2022 (463 morti registrati), ma più basso di quello registrato nel 2019 (482 morti registrati). Nel 2020 e nel 2021 invece i morti sono stati di più a causa della pandemia di Covid-19. 

In ogni caso, i dati sembrano dare ragione al presidente del Movimento 5 stelle, secondo cui finora nel 2024 sono aumentati i morti sul lavoro. Qui però sono necessarie due osservazioni.

I dati provvisori

In primo luogo, come ha sottolineato l’Inail, questi dati «sono provvisori» e il confronto con i numeri del passato «richiede cautele». La cautela deve valere «in particolare rispetto all’andamento degli infortuni con esito mortale, soggetti all’effetto distorsivo di picchi occasionali e dei tempi di trattazione delle pratiche». 

Per esempio, alla fine di giugno di quest’anno risultavano cinque denunce di incidenti plurimi sul lavoro, per un totale di 21 morti, di cui solo quattro avvenute per incidente stradale. Alla fine di giugno dell’anno scorso, invece, le denunce per incidenti plurimi erano state sei, ma per un totale di morti più basso, pari a 12, di cui la metà in incidenti stradali. 

Per quantificare il fenomeno delle morti sul lavoro, «comprensivo anche dei casi accertati positivamente dall’istituto, sarà quindi necessario attendere il consolidamento dei dati dell’intero 2024, con la conclusione dell’iter amministrativo e sanitario relativo a ogni denuncia», ha aggiunto l’Inail.

I morti in rapporto agli occupati

In secondo luogo, quando si analizza il fenomeno delle morti sul lavoro per capire se e quanto è in aumento o in calo, bisogna considerare anche il numero degli occupati. Si potrebbe obiettare infatti che i morti sul lavoro sono aumentati perché è aumentato il numero di persone che hanno un lavoro, e che in realtà il fenomeno è rimasto stabile.

I dati di Inail, sebbene provvisori, mostrano che anche in questo caso un leggero aumento c’è stato. Secondo l’istituto, nei primi sei mesi del 2024 è stato denunciato il decesso di 1,96 lavoratori ogni centomila occupati. Lo stesso dato nei primi sei mesi del 2023 è stato pari a 1,91: quindi c’è stato un aumento del 2,6 per cento dei morti sul lavoro in rapporto agli occupati. L’Inail sottolinea che comunque questo indicatore resta più basso di quello registrato nei primi sei mesi del 2019, ossia prima della pandemia, quando c’erano stati 2,07 morti ogni centomila occupati. 

Nonostante il leggero aumento dei morti sul lavoro registrato nella prima metà di quest’anno sia in valore assoluto sia in rapporto agli occupati, rispetto ai decenni scorsi c’è stato un forte calo dei morti sul lavoro in Italia. Basti pensare che nel 1963 (anno con il valore più alto) sono morte nel nostro Paese oltre 4.600 persone mentre lavoravano, mentre nel 2022 (anno per cui abbiamo gli ultimi dati consolidati) poco più di 1.200.
Anche il numero di morti in rapporto al numero degli occupati è calato, anche se dagli anni Novanta in poi il calo si è fatto via via più lento.

Il confronto con l’Ue

Eurostat, l’istituto di statistica dell’Unione europea, calcola il cosiddetto “tasso standardizzato di incidenza” per consentire un confronto più omogeneo tra i morti sul lavoro nei 27 Stati membri dell’Ue. Questo tasso indica il numero di morti sul lavoro ogni centomila lavoratori, aggiustato però per le dimensioni dei singoli settori economici e della loro pericolosità (per esempio, fare il muratore ha un rischio di morte maggiore rispetto a fare l’insegnante). 

Nel 2021 (anno con i dati più aggiornati) l’Italia ha registrato un tasso standardizzato di incidenza pari a 3,17 morti ogni centomila lavoratori, l’ottavo dato più alto tra i Paesi Ue, contro una media europea pari a 2,23. Tra gli altri grandi Paesi Ue, la Francia ha un dato più alto di quello italiano (4,45), mentre Germania (1,08) e Spagna (2,49) hanno numeri più bassi. Al primo posto c’è la Lituania (5,45), all’ultimo i Paesi Bassi (0,43).

Il verdetto

Secondo Giuseppe Conte, nei primi sei mesi di quest’anno ci sono stati in Italia «quasi tre morti sul lavoro al giorno», un dato «in aumento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno». Abbiamo controllato e i dati provvisori di Inail danno ragione al presidente del Movimento 5 Stelle.

Dal 1° gennaio al 30 giugno le denunce per morti sul lavoro sono state 469, diciannove in più rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. 

Secondo Inail, nei primi sei mesi del 2024 sono morte sul lavoro 469 persone, in media quasi tre al giorno. Nello stesso periodo del 2023 i morti sono stati 19 in meno. Inail ha sottolineato che questi dati non sono quelli consolidati e che il confronto con i dati del passato va fatto quindi con cautela. 

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