Il 21 febbraio il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera Francesco Lollobrigida ha scritto su Facebook che con Luciana Lamorgese al ministero dell’Interno i migranti irregolari «solo nei primi due mesi del 2021» sarebbero arrivati a essere «dieci volte di più rispetto allo stesso periodo del 2019».
Abbiamo verificato e il deputato di FdI ha ragione sul confronto fra 2019 e 2021. Va detto, però, che le cifre del 2021 sono più basse rispetto ai numeri degli anni dell’emergenza migratoria, dal 2015 al 2017.
Il confronto fra 2019 e 2021
I dati più recenti del Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione del Viminale prima del post di Lollobrigida sono quelli del 22 febbraio 2021, riferiti agli sbarchi sulle coste italiane dal 1° gennaio 2021 alla data di pubblicazione. Il 22 febbraio non ci sono stati arrivi per cui le cifre si possono considerare corrispondenti a quelle del 21 febbraio, quando il deputato ha scritto il post.
In questo arco di tempo, gli sbarchi sono stati 3.819. Dal 1 gennaio 2019 al 22 febbraio 2019 gli arrivi via mare in Italia erano stati invece 262. Si tratterebbe quindi di quasi 15 volte di più rispetto al 2019, quando il ministro dell’Interno era il leader della Lega Matteo Salvini, e poco meno del doppio dell’anno scorso.
Va però precisato che si tratta comunque di cifre più contenute rispetto agli anni passati.
Il confronto a partire dal 2015
I dati mostrano che una riduzione degli sbarchi c’è stata se si prendono in considerazione i primi due mesi degli anni 2015, 2016 e 2017, pubblicati sempre dal Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione (Grafico 1). Nel 2017 gli arrivi dal 1° gennaio al 28 febbraio erano stati 13.349, quasi quattro volte il 2021. Nello stesso periodo del 2016 gli sbarchi erano stati 9.101 (più del doppio del 2021) e 7.882 nel 2015 (poco meno del doppio del 2021).
Abbiamo verificato e il deputato di FdI ha ragione sul confronto fra 2019 e 2021. Va detto, però, che le cifre del 2021 sono più basse rispetto ai numeri degli anni dell’emergenza migratoria, dal 2015 al 2017.
Il confronto fra 2019 e 2021
I dati più recenti del Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione del Viminale prima del post di Lollobrigida sono quelli del 22 febbraio 2021, riferiti agli sbarchi sulle coste italiane dal 1° gennaio 2021 alla data di pubblicazione. Il 22 febbraio non ci sono stati arrivi per cui le cifre si possono considerare corrispondenti a quelle del 21 febbraio, quando il deputato ha scritto il post.
In questo arco di tempo, gli sbarchi sono stati 3.819. Dal 1 gennaio 2019 al 22 febbraio 2019 gli arrivi via mare in Italia erano stati invece 262. Si tratterebbe quindi di quasi 15 volte di più rispetto al 2019, quando il ministro dell’Interno era il leader della Lega Matteo Salvini, e poco meno del doppio dell’anno scorso.
Va però precisato che si tratta comunque di cifre più contenute rispetto agli anni passati.
Il confronto a partire dal 2015
I dati mostrano che una riduzione degli sbarchi c’è stata se si prendono in considerazione i primi due mesi degli anni 2015, 2016 e 2017, pubblicati sempre dal Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione (Grafico 1). Nel 2017 gli arrivi dal 1° gennaio al 28 febbraio erano stati 13.349, quasi quattro volte il 2021. Nello stesso periodo del 2016 gli sbarchi erano stati 9.101 (più del doppio del 2021) e 7.882 nel 2015 (poco meno del doppio del 2021).