Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio il 18 novembre ha scritto su Facebook che «nonostante la pandemia» l’export italiano aumenta.

Nell’immagine associata al suo post si legge che «grazie al patto per l’export» a settembre 2020 le esportazioni aumentano del 2,1 per cento rispetto a settembre 2019 (+2,8 verso i mercati extra-Ue e +1,4 verso i mercati Ue), e nel terzo trimestre 2020 aumentano del 30,4 per cento rispetto al secondo trimestre dell’anno.

Questi dati, come vedremo, sono corretti e provengono dall’Istat. Non è però possibile stabilire con certezza un nesso causale tra l’andamento dell’export a settembre 2020 e il “Patto per l’export” (un documento firmato a giugno da vari ministeri che mira a promuovere l’export italiano con azioni e strategie coordinate). E, soprattutto, Di Maio omette un dato importante che, se preso in considerazione, rende fuorviante la sua affermazione secondo cui «nonostante la pandemia» le esportazioni del Made in Italy aumentano.

Andiamo a vedere i dettagli.

I dati Istat (anche quelli omessi da Di Maio)

Nel flash dell’Istat sul “Commercio con l’estero e prezzi all’import”, pubblicato il 17 novembre, si leggono in effetti i dati citati da Di Maio: +2,1 per cento delle esportazioni a settembre 2020 rispetto a settembre 2019, che nasce dal +2,8 per cento verso i mercati extra-Ue e dal +1,4 per cento verso i mercati Ue, e +30,4 per cento nel terzo trimestre 2020 rispetto al secondo trimestre dell’anno.

A settembre, in Italia i casi di coronavirus erano ancora bassi rispetto ad altri Paesi europei, come Francia, Spagna e Regno Unito. L’aumento dei contagi si è concentrato soprattutto dall’inizio di ottobre.

La buona prestazione di settembre, tuttavia, non è stata sufficiente a impedire un drammatico crollo dell’export italiano nel 2020 nel suo complesso. Nel periodo gennaio-settembre 2020 le esportazioni hanno registrato un -11,6 per cento rispetto allo stesso periodo del 2019 (-10,5 verso i Paesi Ue, -12,7 verso quelli extra-Ue).

In valore assoluto si parla, come si ricava dai dati provvisori contenuti nelle tabelle del Ministero per lo Sviluppo economico, di una perdita pari a circa 41 miliardi di euro: dai 352,38 miliardi del periodo gennaio-settembre 2019 siamo passati ai 311,44 miliardi dello stesso periodo di quest’anno.

Il verdetto

Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio il 17 novembre ha scritto su Facebook che «nonostante la pandemia le esportazioni di prodotti Made in Italy aumentano». Di Maio associa a queste sue parole un’immagine che riporta alcuni dati Istat, corretti, ma non esaustivi. L’operazione nel complesso risulta quindi fuorviante.

È infatti vero che a settembre 2020 (ultimo mese per cui abbiamo dati ufficiali) le esportazioni siano aumentate rispetto a settembre 2019, ma se guardiamo al periodo che va da gennaio (quando si può dire che sia cominciata la pandemia, con i primi casi registrati al di fuori della Cina) a settembre, le cose cambiano. L’export italiano in nove mesi ha perso più di 40 miliardi di euro, per un calo pari all’11,6 per cento. Dati, questi, non riportati dal ministro degli Esteri nel suo status.

Per Di Maio dunque un “Nì”.