Il 20 ottobre 2019 Carlo Calenda è intervenuto all’inaugurazione di uno stabilimento industriale – Corima, che produce confezioni di medicinali – nel senese. L’ex ministro dello Sviluppo Economico e attuale europarlamentare ha detto (min: 05:07) che nel 2016 e nel 2017 il tasso di investimenti e la produzione industriale italiani sono andati meglio di quelli tedeschi degli stessi anni.

Abbiamo verificato.

Di che cosa stiamo parlando

Eurostat confronta l’andamento delle imprese italiane e degli altri Paesi Ue facendo riferimento ad alcuni specifici indicatori. Volendo verificare quanto è stato detto da Calenda, faremo riferimento all’indice della produzione industriale (disponibile su base mensile, trimestrale e annuale) e al tasso di investimento delle imprese non finanziarie (disponibile solo su base annuale).

Nel primo caso, stiamo parlando della variazione della quantità di produzione industriale nel tempo, a partire da un momento preciso preso come riferimento. Nel secondo, invece, ci riferiamo all’incidenza degli investimenti fissi lordi (cioè quelli in macchinari e altri beni durevoli impiegati nella produzione) sul valore aggiunto lordo delle società non finanziarie, ovvero quanto è aumentato il valore della produzione in relazione all’aumento degli investimenti nella produzione.

Ora che abbiamo fatto chiarezza, vediamo che cosa ci dicono i dati.

La produzione industriale

Dati annuali

Partiamo dal dato più sintetico sulla produzione industriale, quello su base annuale. Precisiamo sin da subito che tutti i dati hanno come base di riferimento il 2015.

Nel 2016 in Italia la produzione industriale è andata meglio di quasi 2 punti percentuali rispetto all’anno precedente. Nel 2017, poi, la produzione industriale nazionale è ulteriormente cresciuta, +5,6 punti percentuali rispetto al 2015 e +3,7 punti percentuali rispetto al 2016.

È vero che in questi stessi anni l’Italia ha fatto meglio della Germania. I colleghi tedeschi nel 2016 e nel 2017 sono cresciuti meno rispetto a quanto fatto dalle industrie italiane: nel 2016 infatti l’indice della produzione segnava 101.9 per l’Italia è 100.9 per la Germania. Il distacco è stato maggiore nel 2017, con 105.6 per l’Italia e 104.3 per la Germania.

Ma non solo. Guardando sempre al biennio preso in esame, la produzione industriale italiana è cresciuta più annualmente della media Ue e dei Paesi dell’Eurozona.

Dati trimestrali

Vediamo ora i dati trimestrali circa la produzione industriale.

Con la sola eccezione del primo trimestre del 2016, in cui la Germania è di un decimale avanti rispetto all’Italia, il nostro Paese ha sempre performance trimestrali superiori a quelle tedesche.

Inoltre, dal terzo trimestre del 2016 fino al quarto del 2017, i valori italiani sono anche superiori alla media di Ue ed Eurozona.

Dati mensili

Guardiamo, infine, all’andamento della produzione industriale su base mensile.

Soltanto in due mesi nell’arco del 2016 e 2017 in Germania si è registrato un dato migliore di quello italiano: giugno 2016 e a settembre 2017. Nei restanti 22 mesi, l’Italia ha un indice migliore di quello tedesco e in molti casi anche su base mensile l’andamento italiano è migliore di quello della media di Ue e dell’Eurozona.

Quindi per quanto riguarda la produzione industriale Calenda ha ragione.

Il tasso di investimento

Anche per quanto riguarda il tasso di investimento, il dato italiano è migliore rispetto a quello tedesco sia nel 2016 che nel 2017. Nei due anni presi in considerazione, in altre parole, gli investimenti effettuati dalle imprese italiane hanno portato ad un incremento del valore della produzione maggiore rispetto a quello delle imprese tedesche (ma il dato è inferiore rispetto alle medie di Ue ed Eurozona).

Anche in questo caso, dunque, Calenda ha ragione.

E nel 2018-2019?

Aggiungiamo, per completezza, che anche nel 2018 i dati annuali mostrano una performance migliore dell’Italia rispetto alla Germania per quanto riguarda sia la produzione industriale sia il tasso di investimenti.

I dati trimestrali (fino al secondo trimestre 2019) e mensili (fino ad agosto 2019) circa la produzione industriale danno poi sempre in vantaggio – con l’eccezione del dato mensile di maggio 2018 – l’Italia sulla Germania.

Il verdetto

Carlo Calenda ha detto che nel 2016 e nel 2017 l’Italia ha fatto meglio della Germania per quanto riguarda produzione industriale e tasso di investimenti.

Calenda ha ragione in entrambi i casi. L’Italia infatti è andata meglio della Germania in 22 mesi su 24 per quanto riguarda la produzione industriale ed ha avuto un andamento leggermente migliore di quello tedesco per quanto riguarda il tasso di investimenti.

Questo vantaggio è poi confermato, in base ai dati disponibili, anche nel 2018 e nel 2019.

In conclusione, Calenda merita un “Vero”.