In occasione del Meeting di Rimini, la manifestazione annuale del movimento cattolico Comunione e Liberazione, il ministro per lo Sviluppo economico Carlo Calenda ha fatto un quadro della situazione industriale italiana e ha parlato delle iniziative portate avanti dal governo, come il piano per l’industria 4.0. In un breve passaggio, ha anche fatto riferimento alla vicenda dei cantieri francesi di STX e ha citato il forte aumento degli investimenti esteri in Italia (qui nel video integrale). Vediamo se i numeri tornano.



A cosa si riferisce Calenda



Il ministro fa riferimento all’attrazione di investimenti diretti esteri in Italia (IDE o, secondo la sigla inglese, FDI – Foreign Direct Investments). È una misura definita con esattezza nei conti economici di un Paese: indicagli investimenti effettuati per acquisire una responsabilità gestionale e per stabilire un legame durevole con un’impresa che opera in un paese diverso da quello in cui risiede l’investitore”. In altre parole, gli acquisti di capitale azionario che superano il 10 per cento del capitale con diritto di voto.



La classifica



La classifica più comprensiva sui FDI è contenuta nel World Investment Report, che è curato annualmente dall’UNCTAD, la conferenza delle Nazioni Unite sul commercio e lo sviluppo. Nel rapporto 2017 si trovano le cifre degli investimenti diretti esteri da e per i diversi Paesi del mondo. Riassumiamo nel grafico successivo l’andamento degli FDI verso l’Italia negli ultimi anni.



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Come si vede, tra il 2015 e il 2016 gli FDI sono passati da 19.331 a 28.955 milioni di dollari, con un aumento del 49,78 per cento: persino più consistente rispetto a quello citato dal ministro. Bisogna precisare che gli FDI sono una cifra molto variabile nel tempo, che anche negli altri Paesi dimostra oscillazioni anche di diverse decine di miliardi. In Francia, ad esempio, il dato del 2016 è abbastanza simile a quello italiano, con 28,3 miliardi, ma lo scorso anno era più che doppio rispetto al nostro, con poco meno di 47 miliardi. Ad ogni modo, l’aumento segnalato da Calenda è corretto.



Ci si può fare un quadro più completo se si guarda, invece che ai flussi – cioè a quanti investimenti esteri sono arrivati dall’estero nel 2016 – allo stock – cioè al totale del capitale azionario detenuto da stranieri nella nostra economia. Da questi numeri si vede chiaramente come l’Italia sia indietro nella classifica, rispetto agli altri grandi Paesi europei. Secondo gli esperti i motivi sono diversi, dalla piccola dimensione delle nostre imprese alla cultura imprenditoriale italiana.



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Il verdetto



Carlo Calenda ha notato un significativo aumento degli investimenti diretti esteri in Italia. Questo aumento si è effettivamente verificato nei termini segnalati dal ministro (+49 per cento circa), anche se si può fare qualche osservazione su quanto il dato sia davvero significativo e quanto il nostro sistema aziendale sia davvero aperto ai capitali esteri. Ad ogni modo, “Vero” per Calenda.



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2017-08-25 08:59:11 UTC
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Vero
http://www.ansa.it/mare/notizie/rubriche/shippingecantieri/2017/08/22/fincantiericalenda-francia-nazionalista-noi-non-chiudiamo_9dae2ce0-242f-4909-b9ac-9b6e4f01b42c.html
«L’anno scorso l’Italia ha fatto +40% in attrazione di investimenti»
Carlo Calenda
ministro dello Sviluppo Economico
Meeting di Rimini
martedì 22 agosto 2017
2017-08-22