Salvini si erge a difensore dei diritti delle donne in occasione dell’8 marzo quando, commentando il recente dialogo tra Turchia ed Unione Europea riguardante la gestione della crisi migratoria, ricorda che le autorità turche non si sono dimostrate particolarmente interessate ai diritti delle donne negli ultimi anni.



Non-uguali per natura



Nello specifico, il Segretario della Lega Nord ricorda l’intervento del Primo Ministro Erdogan durante un evento sulla giustizia per le donne ad Istanbul. In quell’occasione affermò che parlare di uguaglianza tra uomini e donne non è corretto; bisognerebbe invece parlare di equivalenza tra i due sessi. Secondo Erdogan, infatti, uomo e donna sono diversi nei loro caratteri, fisici ed abitudini e – nel mondo del lavoro, per esempio – una madre incinta non può essere considerata uguale ad un uomo. Sarebbe preferibile – secondo il Premier turco – parlare di “uguaglianza tra gli uomini” ed “uguaglianza tra le donne”.



Risate e fedeltà



Le affermazioni di Erdogan seguono quelle precedentemente pronunciate dal suo vice qualche mese prima. In un discorso rivolto sia agli uomini sia alle donne turche, Bülent Arınç condanna coloro che rappresentano la “regresso morale” nel Paese, invitando gli uomini ad essere più fedeli e le donne ad essere più caste e ridere di meno in pubblico.



Il verdetto



L’excursus di Salvini non fa una piega, ma nella settimana della festa della donna non possiamo ignorare gli episodi di cui si è fatto protagonista il suo partito, in cui di certo non ha eccelso nella difesa del gentil sesso. Come quella volta che lui stesso definì la ministra Boschi una “ministra sculettante” o quando il suo spin doctor, Luca Morisi, postò una foto su Facebook di una candidata Pd in Veneto, Alessandra Moretti, accanto ad un poster per uno spettacolo hard, definendo la situazione una “involontaria simmetria“.